Google ora insegna calcio: il successo di un esperimento ora diventa il nuovo lavoro della sua AI | I risultati sono di altissimo livello – [VIDEO]
Il costante progresso dell’intelligenza artificiale apre a un mondo di applicazioni: ora i robot giocano pure a calcio. Le innovazioni che abbiamo avuto modo di toccare con mano sono ancora una minima parte rispetto all’infinito campo di possibilità.
L’ascesa dell’intelligenza artificiale a livello globale corrisponde con l’avvento di OpenAI, che ha segnato l’inizio di una nuova era tecnologica. Questa rivoluzione digitale ha portato l’IA fuori dai laboratori di ricerca e l’ha resa parte integrante della vita quotidiana, trasformando industrie e creando nuove opportunità.
Le applicazioni dell’intelligenza artificiale sono virtualmente illimitate, estendendosi a settori che vanno dalla medicina alla finanza, dall’istruzione all’arte. L’IA può analizzare grandi quantità di dati con una velocità e un’accuratezza inimmaginabili per l’uomo, aprendo la strada a scoperte e innovazioni senza precedenti.
Con il potere dell’IA, però, emergono questioni etiche complesse. La responsabilità delle decisioni prese da sistemi autonomi, la privacy dei dati e il rischio di disuguaglianze amplificate sono solo alcune delle sfide etiche che la società deve affrontare per garantire uno sviluppo equo e responsabile dell’intelligenza artificiale.
C’è poi da sottolineare che l’integrazione dell’IA nella robotica sta creando macchine sempre più sofisticate e autonome. Questi robot avanzati promettono di rivoluzionare non solo il settore manifatturiero, ma anche la nostra interazione quotidiana con il mondo fisico che ci circonda.
I robot giocano a calcio
Un recente studio pubblicato su Science Robotics condotto dall’azienda Robotis ha lasciato di stucco per le sue peculiarità. Gli esperti hanno addestrato con successo due robot a giocare a calcio utilizzando la tecnologia di DeepMind di Google. Questi robot umanoidi miniaturizzati hanno dimostrato abilità calcistiche impressionanti, grazie all’impiego di una tecnica di intelligenza artificiale chiamata apprendimento per rinforzo profondo.
I robot OP3 di Robotis, alti circa 50 centimetri e dotati di 20 giunture, sono stati sottoposti a 240 ore di apprendimento per rinforzo profondo. Questa tecnica combina due principi fondamentali dell’addestramento AI: l’apprendimento per rinforzo e quello profondo.
Risultati entusiasmanti
Il primo, permette agli agenti di acquisire competenze attraverso tentativi ed errori, con l’obiettivo di essere premiati per le scelte corrette, mentre il secondo, che utilizza strati di reti neurali per analizzare i pattern nei dati mostrati all’AI.
I ricercatori hanno confrontato i loro robot con altri che operavano su competenze pre-programmate. Quelli addestrati con l’apprendimento per rinforzo profondo camminavano il 181% più velocemente, giravano il 302% più rapidamente, calciavano il pallone il 34% più forte e si rialzavano il 63% più velocemente dopo una caduta in una partita uno contro uno rispetto agli altri.