L’impatto della mobilità ha i suoi effetti anche in mare e ora è ufficiale: sarà introdotta la prima ZTL marittima in Italia. La sfida posta dal cambiamento climatico è molto grande, ma le istituzioni si stanno adoperando per cercare di trovare una quadra prima che sia troppo tardi.
Il cambiamento climatico rappresenta una delle più grandi sfide che l’umanità si trova ad affrontare nel corso della sua storia. Le sue conseguenze, sempre più evidenti e devastanti, minacciano ogni singolo aspetto del futuro dell’essere umano sul pianeta Terra.
La lotta contro il cambiamento climatico richiede un’azione collettiva e coordinata a livello globale, con politiche e tecnologie innovative volte a ridurre le emissioni di gas serra e a promuovere uno sviluppo sostenibile.
L’Unione Europea ha adottato misure decisive per affrontare il cambiamento climatico e mitigarne gli effetti. Tra le iniziative più significative, spicca l’obiettivo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.
Per realizzare questa ambizione, l’UE ha lanciato il Green Deal europeo nel dicembre 2019, un piano che prevede la revisione delle normative in materia di clima, energia e trasporti, e l’introduzione di nuove leggi per allineare le politiche attuali agli obiettivi climatici.
A rischio a causa dell’impatto dell’uomo ci sono anche luoghi italiani di inestimabile valore. Il Parco delle Cinque Terre si appresta ora a diventare pioniere nella tutela ambientale marina con l’introduzione della prima Zona a Traffico Limitato marittima nel 2025. Questa iniziativa segue un periodo di studi intensivi, condotti tra il 2019 e il 2023, da istituzioni di prestigio quali l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, l’Università della Sorbona, l’Università di Perpignan, la Stazione Zoologica Anton Dohrn e l’Istituto Chorus.
Le ricerche hanno evidenziato la nocività dell’inquinamento acustico per l’ecosistema marino del parco, portando alla decisione di adottare misure innovative per la sua preservazione. Questa iniziativa pionieristica permetterà l’accesso esclusivamente alle barche a motore elettrico, mentre le imbarcazioni con motori termici saranno bandite.
L’obiettivo è ridurre l’inquinamento acustico e chimico, proteggendo così la biodiversità e la salute degli ecosistemi marini. Gli studi hanno dimostrato che i motori endotermici non solo rilasciano sostanze nocive come gli idrocarburi in acqua, ma sono anche una fonte significativa di inquinamento acustico, che danneggia la fauna ittica e compromette la biodiversità.
Per adeguarsi a questa misura, a partire dal 2025 tutti i commercianti e gli enti della zona avranno tre anni di tempo per mettersi a norma. Inoltre, è prevista la creazione di una rete di stazioni di ricarica elettrica in grado di soddisfare la futura domanda.