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Privacy Sheld, che disastro: ecco il nuovo problema di chi ne usufruise | Davvero questa è stata la beffa finale

Streaming TV – Fonte Depositphotos – themagazinetech.com

Doveva essere il metodo per eliminare del tutto la pirateria, ma le cose stanno andando piuttosto male: un disastro pericoloso per il Privacy Shield. Nelle ultime ore, infatti, il web si è popolato di alcuni elementi che stanno alla base di questo programma, minandone le sue capacità e, soprattutto, esponendo alcune falle piuttosto lampanti: ecco qual è la situazione.

Negli scorsi mesi abbiamo assistito a una presa di posizione innovativa e forte da parte di un consorzio di big come mai si era vista in precedenza. Da tanti anni a questa parte siamo oramai abituati a usufruire dei contenuti più disparati grazie allo streaming. Questo trend era già in aumento qualche anno fa, ma la pandemia da Covid-19 con gli annessi lockdown ha reso tutto ancora più evidente. Le persone si sono rivolte a tanti provider di servizi differenti, da Netflix ad Amazon Video, passando per Disney+ e Now, ma la lista potrebbe procedere all’infinito.

Come sempre, però, ogni volta che c’è un servizio a disposizione ci sono alcuni furbetti che provano ad aggirare i metodi tradizionali e a ottenere tutto in maniera gratuita, o quantomeno a prezzi molto inferiori. In Italia sono moltissimi gli utenti che usufruiscono del cosiddetto “pezzotto“. Questo strumento consente di guardare i contenuti di varie piattaforme pagando cifre molto inferiori a quelle che si dovrebbero pagare legalmente.

Che figuraccia per l’AGCOM

Così, da qualche mese tutti i grandi player della scena si sono compattati facendo fronte comune e spingendo verso l’attuazione di misure più severe nei confronti della lotta alla pirateria. In Italia l’AGCOM ha preso in carico questo obiettivo, annunciando un grande piano per elaborare un programma che fosse in grado di interrompere le trasmissioni pirata subito dopo averle rilevate: stava nascendo Privacy Shield. Stando alle voci dei rappresentanti addirittura chi usufruisce di questi contenuti illegali potrebbe subire conseguenze.

Netflix Streaming – Fonte Depositphotos – themagazinetech.com

Qualche ora fa, però, la beffa. Su GitHub, infatti, è stato pubblicato l’intero codice sorgente del Privacy Shield, con tanto di documentazione annessa in maniera completa. Questo certamente avvantaggerà i pirati del web, i quali avranno chiaro come aggirare questo codice per continuare nel loro lavoro. D’altro canto, però, gli esperti hanno notato alcune falle elementari all’interno del codice. Queste, infatti, avrebbero reso comunque facilmente aggirabile il blocco del Privacy Shield. Si attende ora la reazione dell’AGCOM e delle società che sono state impegnate in questo lungo lavoro.

Published by
Domenico Rossi