Videogames come cura: ecco il modo creativo e comprovato scientificamente per curare questa sindrome comune a molti bambini | Idea geniale
Gli ultimi quarant’anni circa sono stati senz’ombra di dubbio un grandissimo teatro per le più disparate scoperte dal punto di vista tecnologico, le quali (chi più chi meno, a seconda dei casi ovviamente) hanno decisamente impattato a livello delle nostre vite nel quotidiano.
Pensiamo prima di tutto a uno dei mezzi più potenti degli ultimi decenni, rappresentato ovviamente da internet, che si è diffusa dapprima con la connessione 56K verso la fine degli anni ’90, e in un secondo momento con la connessione ADSL e la fibra ottica, che ne hanno aumentato ulteriormente la velocità in download e in upload, oltre a permettere ovviamente una maggior diffusione a livello del territorio europeo in generale.
Un altro grandissima fetta dell’industria tecnologica al giorno d’oggi è inoltre rappresentata dai videogames, nati verso gli anni ’80 e che ad oggi costituiscono un’imponente fetta di mercato, con alcune delle più grandi compagnie videoludiche che hanno al loro interno centinaia e centinaia di indipendenti, al lavoro sui prossimi titoli tripla A del momento e del futuro.
Il successo dei videogiochi
Sembra che, stando agli ultimi aggiornamenti, i videogiochi possono diventare addirittura una vera e propria cura per alcune persone: scopriamo insieme di che cosa si tratta. Alcuni pazienti pediatrici con disturbo del linguaggio potrebbero avere importanti e notevoli benefici dai videogiochi d’azione: è questa la tesi illustrata da un recente studio di un gruppo di studiosi tra Padova, Pavia, Varese, Milano e Bergamo, pubblicato sulla celebre rivista scientifica NPJ Science of Learning.
L’utilizzo di videogiochi d’azione, in particolare, indurrebbe una maggior percezione dei suoni alla base del linguaggio nei bambini che presentano determinate difficoltà nell’eloquio, riuscendo così a eliminare la dislessia evolutiva e tutti i disturbi d’apprendimento ad essa collegati.
I videogiochi come dura
All’interno del campo dei videogiochi d’azione, i ricercatori avrebbero catalogato tutti quei titoli caratterizzati da movimenti ad alta velocità, che stimolano più che mai la percezione visiva (e motoria) dell’utente in questione. Stando allo studio, infatti, i videogiochi di questo tipo permetterebbero di migliorare la velocità di lettura e d’apprendimento, riuscendo a stimolare e sensibilizzare le loro facoltà attentive, parzialmente compromesse fino a quel momento.
A prender parola a tal proposito è stata la dottoressa Sara Bertoni, del Dipartimento di Scienze Umani e Sociali dell’Università degli Studi di Bergamo, secondo cui tali videogiochi migliorerebbero la percezione dei fonemi da parte dei bambini. Non ci resta a questo punto che attendere ulteriori aggiornamenti in merito a questo interessante progetto, che siamo certi non tarderanno ad arrivare nel corso delle prossime settimane o mesi a venire.