Le successioni sono uno degli elementi chiave del Diritto Privato ed è bene avere chiaro quale sia il quadro normativo di riferimento. Spesso, infatti, quando si parla di eredità e di donazioni si entra in un campo minato in cui le leggi e le consuetudini possono essere difficili da leggere. Con una recente comunicazione, l’Agenzia delle Entrate ha fatto chiarezza su un punto di interesse generale.
Riuscire a destreggiarsi tra le norme che governano i vari aspetti della nostra vita quotidiana può essere qualcosa di molto complicato. Queste materie sono di fatto talmente complesse da necessitare una o più lauree per essere gestite nella maniera adeguata. Per questo motivo spesso si può incorrere in un senso ampio di frustrazione quando abbiamo a che fare con aspetti che sono regolati in maniera minuziosa dalla legge.
Il Diritto ha alcuni principi fondamentali che vengono rispettati dal corpo di leggi che ci governano. Il Legislatore, infatti, ha un compito molto complesso: quello di riuscire a regolare in maniera attiva e quanto più possibile giusta la vita dei cittadini. Capita poi di ritrovarsi in alcune situazioni in cui ci si interroga sulle possibilità che abbiamo davanti. Un aspetto fondamentale è legato alle successioni, che sono normate in maniera profonda proprio per evitare attriti e difficoltà tra gli eredi.
Quando una persona muore, il suo patrimonio viene diviso tra il suo coniuge e i suoi eredi. Sono le cosiddette “successioni mortis causa” che creano una situazione intricata di condizioni. Nelle scorse ore l’Agenzia delle Entrate si è ritrovata a rispondere su una questione molto particolare. Non tutti sanno che in alcune occasioni di donazione di quote sociali ai familiari si può essere esentati dal pagamento delle tasse specifiche. Così, qualcuno ha chiesto informazioni sul caso rivolgendosi direttamente al Fisco per capire se il suo caso rientrasse tra quelli soggetti a esenzione.
Per legge, ha confermato l’Agenzia delle Entrate, l’esenzione dal pagamento è riconosciuta a coloro che effettuano donazioni di quote sociali ai familiari solo quando queste servono per acquisire o integrare il controllo sull’azienda. Nella pratica, si tratta di una legge utile per favorire le successioni familiari sulle quote sociali tra le generazioni. Il caso specifico, però, rendeva impossibile questa esenzione, poiché il padre che voleva donare le sue quote ai figli era già proprietario insieme a loro del 60% delle quote sociali.