Dopo una serie di dibattiti perdurati a lungo è arrivata finalmente la decisione definitiva: non siamo nell’Antropocene. La divisione cronologica dei periodi che il nostro pianeta ha attraversato è un fatto meramente umano. Da quasi quindici anni, però, viveva un dibattito che è destinato tutt’altro che a sparire. Alcuni scienziati, infatti, hanno deciso che l’Antropocene non ha motivo di esistere: ecco quali sono le motivazioni.
Conoscere la storia è qualcosa di estremamente importante per tutti. Spesso, fin dalla scuola elementare, si sente la narrazione degli eventi del passato come una noia o una perdita di tempo. In realtà, conoscere il proprio passato è fondamentale proprio per comprendere a fondo il mondo in cui viviamo oggi. Per questo motivo l’umanità ha cercato da sempre di ricostruire ciò che era passato.
Per motivi pratici, quando si percorrono gli anni, i millenni e i milioni di anni che ci hanno preceduto, gli studiosi hanno diviso tutto il tempo che si trova alle nostre spalle in periodi ben precisi. Ovviamente si tratta di divisioni del tutto teoriche, poiché né il cambiamento né tanto meno l’evoluzione tengono conto di questi limiti e si realizzano con continuità. Uno dei dibattiti più accesi in merito alla periodizzazione, però, sembra arrivato a un dunque.
L’ultima epoca geologica, quella in cui viviamo tutt’ora, si chiama Olocene, ed è caratterizzata da un aumento generale delle temperature che si è verificato a seguito dell’ultima grande glaciazione. Paul Crutzen, premio Nobel per la chimica, nel 2000 utilizzò per la prima volta il termine “Antropocene” per riferirsi al periodo attuale, quello caratterizzato invece dal grosso impatto che l’essere umano sta avendo sul pianeta Terra. Dopotutto, sono molte e profonde le trasformazioni vissute dal nostro pianeta da quando il genere umano ha scoperto l’agricoltura. Dopo anni di studio, l’Anthropocene Working Group aveva proposto di far risalire al 1952 il suo inizio.
Quell’anno, infatti, rappresenta una svolta poiché è presente un picco di polonio nel lago Crawford, in Canada, e vuole dunque dimostrare l’inizio dell’epoca atomica. Un nuovo gruppo di ricerca internazionale, però, ha votato a maggioranza per abolire questa periodizzazione. Il motivo del rifiuto è che secondo gli scienziati e i ricercatori l’essere umano ha iniziato a impattare sulla Terra molto prima del 1952. Subito si sono alzate le polemiche, e non sembra che si esauriranno in fretta. Di certo l’Antropocene rappresenterà un concetto culturale ancora a lungo.