La situazione legata alle varie tipologie di truffe, soprattutto nell’ultimo periodo, sta praticamente degenerando, mietendo numerosissime vittime ovunque.
Ed anche il nostro paese è bersagliato. Col tempo, abbiamo avuto modo di conoscere i numerosissimi strumenti di cui si avvalgono i criminali informatici, i truffatori per raggiungere il loro scopo. Quest’ultimo, ovviamente, come ben sapete, è quello di derubare i poveri malcapitati dei loro dati, delle loro informazioni ed anche dei loro risparmi.
E nonostante ci siano in atto delle campagne di sensibilizzazione, sono ancora molti gli utenti che continuano a cadere in queste trappole subdole. Ultimamente , abbiamo preso in esame la truffa del Wangiri, ovvero la Truffa dello squillo. Questa viene direttamente dal Giappone e i criminali effettuano una chiamata al numero della vittima designata.
Si preoccupano, però, di fare un solo squillo e di mettere giù. In questo modo, l’utente che lo ha ricevuto, incuriosito, richiama il numero e da lì iniziano i guai. Verrà spolpato vivo! Ovviamente, questa è solo l’ultima frontiera delle truffe conosciute. Anche se, ultimamente, ne sta spopolando un’altra ancora molto più preoccupante di questa appena esaminata.
Sì, avete capito benissimo. Ed i criminali informatici stanno sfruttando dei messaggi vocali. Se, però, state pensando che sia molto simile a quella escogitata su WhatsApp un po’ di tempo fa e che pure aveva come protagonisti principali i messaggi vocali, vi state sbagliando di grosso. Possiamo dire, senza timore di essere smentiti, che sia completamente diversa. E, per questo motivo, fa molta, molta paura!
Sono già tantissimi gli utenti che ne sono rimasti vittime nel nostro paese. Ma, al momento, si pensa che il numero delle vittime accertate possa salire ancora ed anche in maniera vertiginosa. Come abbiamo già avuto modo di accennare, tutto parte da un vocale, ma, questa volta, contenuto all’interno di una mail. Sì, avete capito benissimo.
Gli hacker, per metter su questa truffa, inviano un messaggio vocale via mail. Gli utenti si fidano del mittente e cliccano sul messaggio audio. Ma, una volta cliccato, non si sentirà una voce a proferire parola alcuna, bensì, si aprirà un collegamento ad un sito web preparato ad hoc per far sì che le vittime designate possano immettere le loro credenziali.
Ovviamente, il fine ultimo è quello di derubare, attraverso questo nuovo attacco di phishing, quante più vittime possibili. Per fortuna, però, al momento non si tratta di un attacco informatico rivolto ai privati. Bensì, gli hacker hanno preso di mira le aziende che, molto spesso, fanno sì che i messaggi ricevuti in segreteria vengano inoltrati alla mail aziendale preposta.