Neuralink nel cervello umano: scatta la paura di attacchi cybernetici per sabotare gli impianti installati o metterci sotto ricatto | Cosa dice la Scienza
Nel corso degli ultimi trent’anni circa abbiamo assistito a innumerevoli progressi dal punto di vista tecnologico, che (chi più chi meno, a seconda dei casi ovviamente) hanno comportato diversi cambiamenti significativi a livello delle nostre vite nel quotidiano.
Uno dei mezzo più potenti è sicuramente rappresentato da internet, che si è diffusa dapprima con la connessione 56K verso la fine degli anni ’90, per poi diffondersi ulteriormente con la connessione ADSL e la fibra ottica verso i primi anni 2000, permettendo una rapida diffusione all’interno del territorio italiano ed europeo in generale.
Tra i principali progressi apportati da internet ricordiamo soprattutto l’avvento degli smartphone, che sono riusciti a fare della connessione a internet il loro punto di forza da cui partire, riuscendo nel giro di pochissimo tempo a conquistare milioni e milioni di utenti in tutto il mondo, forti anche delle centinaia e centinaia di modelli proposti di anno in anno da parte delle principali compagnie fornitrici di tutto il mondo.
La svolta di Elon Musk
Un altro grande progresso tecnologico è stato rappresentato dall’avvento dei social network, capitanati dai grandi colossi del web come per esempio Facebook, Instagram, Twitter (ad esempio rinominato X a seguito dell’acquisizione da parte di Elon Musk), per poi terminare infine con TikTok, riservato alle fasce di popolazione più giovane. oltre all’ancor più recente Threads, che sta spopolando tra gli utenti.
Un altro grandissimo avanzamento tecnologico è stato rappresentato da Neuralink, il chip che è stato recentemente impiantato per la prima volta all’interno di un paziente umano. In particolare secondo la parola degli esperti di cyber-security, Neuralink potrebbe essere facilmente soggetto di attacchi hacker malintenzionati. Secondo quanto riportato dagli addetti del settore, infatti, qualsiasi dispositivo medico o chip impiantato in un essere umano potrebbe essere facilmente vittima di attacchi da parte di hacker, andando così a compromettere in maniera severa e importante la sicurezza del dispositivo stesso.
Il futuro di Neuralink
Uno dei fattori più importanti e significativi in tal senso è rappresentato dalla connessione a internet, che potrebbe significativamente aumentare il rischio informatico del dispositivo impiantato. Uno dei requisiti per poter accedere a Neuralink sarà quello di conoscere il sistema operativo che monta, rappresentando (almeno ad oggi) un grosso scudo per l’accesso.
Non ci resta a questo punto che attendere ulteriori aggiornamenti da parte di Neuralink ed Elon Musk in merito ai provvedimenti che saranno presi in merito, che siamo certi non tarderanno ad arrivare nel corso delle prossime settimane o mesi a venire.