I PFAS sono un pericolo per la salute, ma non tutti li conoscono come dovrebbero: ecco dove si possono trovare. Bisogna stare molto attenti agli strumenti che utilizziamo nella nostra quotidianità se vogliamo rispettare la nostra salute e il nostro corpo. Una nuova ricerca ha fatto luce sulla presenza di PFAS in alcuni utensili fondamentali che utilizziamo tutti nella nostra quotidianità.
Il momento storico che stiamo vivendo ci sta portando davanti agli occhi alcune verità che fino a qualche tempo fa erano totalmente nascoste. Un esempio è quello del cambiamento climatico, ma non solo. L’impatto delle attività umane sulla natura è davvero devastante, e se si vuole ragionare in termini egoistici a farne le spese siamo proprio noi esseri umani. Basti pensare alla quantità di materiale di scarto che viene riversata negli oceani.
In giro per il mondo si possono trovare vere e proprie isole galleggianti composte da rifiuti di plastica. Qui, i pesci e i volatili ingeriscono queste sostanze. La catena alimentare, poi, fa tornare tutto all’origine: è oramai certo rintracciare microplastiche all’interno dei pesci e delle carni che mangiamo quotidianamente. Le emissioni di polveri sottili, poi, rendono l’aria ricca di particelle che, sul lungo periodo, possono causare problemi devastanti sulla salute.
Come se non bastasse, c’è anche un altro problema che spesso viene sottovalutato: il riferimento è ai PFAS.
Innanzitutto bisogna sapere che la sigla PFAS si riferisce alle Sostanze Perfluoro Alchiliche. Si tratta di una famiglia di sostanze che hanno fatto la loro comparsa negli anni Cinquanta e da allora sono presenti in tantissimi prodotti che utilizziamo nel quotidiano. Le normative internazionali tentano di ridurre il contenuto dei PFAS negli oggetti che utilizziamo, ma non tutti i materiali che vi rientrano presentano ancora regolamenti abbastanza rigidi. Queste sostanze sono potenzialmente cancerogene e possono favorire lo sviluppo di patologie come diabete e obesità.
Un istituto di ricerca francese si è occupato di rilevare la presenza di PFAS in alcune padelle in teflon. In generale si può stare tranquilli, poiché ognuna di queste padelle ha dimostrato di stare sotto ai limiti legali per quanto riguarda la loro presenza. I risultati peggiori sono stati ottenuti dai marchi Beka Chef e De Buyer. Risultati superiori alla media per IKEA e Tefal Ingenio, mentre i marchi migliori per presenza di PFAS nelle loro padelle si sono dimostrati Carrefour Casa e Casa di E. Leclerc.