Nel corso di tutti questi anni abbiamo assistito a numerosi progressi dal punto di vista tecnologico che hanno avuto un decisivo impatto a livello delle nostre vite nel quotidiano.
Internet è stata senz’altro la protagonista alla base di questo grandissimo progresso tecnologico, diffondendosi dapprima con la connessione 56K e in un secondo momento con la connessione ADSL e la fibra ottica che ne hanno aumentato ulteriormente la velocità in download e in upload, diffondendosi in maniera sempre più capillare all’interno del territorio italiano.
Tra i progressi principali apportati a sua volta dall’avvento di internet ricordiamo in particolar modo l’avvento dei social network, capitanati dai grandi colossi del web come Facebook, Instagram, Twitter (ad oggi rinominato X a seguito dell’acquisizione da parte di Elon Musk), per poi terminare infine con TikTok, maggiormente riservato alle fasce di popolazione più giovane.
Per non parlare delle smart TV, modelli di televisione che da più di dieci anni a questa parte hanno fatto della connessione a internet il loro punto di forza da cui partire, riuscendo a garantire molti più servizi di un tempo. Questo è stato inoltre favorito dal grandissimo successo registrato dalle piattaforme di streaming, che offrono un ricco catalogo di film e serie TV dietro il pagamento di un canone mensile.
È proprio sui canoni che ci soffermeremo oggi, parlando del canone RAI: si tratta a tutti gli effetti di un’imposta statale obbligatoria prevista per chiunque si trovi in possesso di un apparecchio audiovisivo in grado ricevere il segnale televisivo. Fortunatamente ci sarebbe un modo, nel caso in cui non si paghi, di poter chiedere la prescrizione per evitare eventuali esborsi: scopriamo insieme di che cosa si tratta.
Ad avere stabilito i termini di prescrizione del pagamento del canone mensile RAI sarebbe stata la Corte di Cassazione. In questo caso specifico è infatti prevista una prescrizione pari a 10 anni, al contrario di quanto accadeva fino a poco tempo fa, in cui il termine di prescrizione era fissato ad un limite di 5 anni.
Ciò significa che il termine di prescrizione per il canone RAI si trova dunque a coincidere esattamente con il termine di prescrizione ordinario, che è stato stabilito in origine dall’articolo 2946 del Codice Civile. Ricordiamo che ad oggi il canone RAI ammonta a 90 euro, da pagare a cadenza annuale e considerato sulla base del nucleo famigliare e non sulla singola persona. Non ci resta dunque che attendere ulteriori aggiornamenti da parte della Corte, che siamo certi non tarderanno ad arrivare nel corso delle prossime settimane o mesi a venire.