Smartphone, allerta massima per i bambini: la loto vita in pericolo
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Gli strumenti tecnologici ci offrono possibilità strabilianti, ma presentano anche alcuni rischi che non bisogna assolutamente sottovalutare. Ogni dispositivo, infatti, è costruito rispettando determinati standard di sicurezza. In alcuni casi, però, anche noi che lo utilizziamo dobbiamo prendere le precauzioni necessarie. Altrimenti, il rischio è elevato anche per i bambini.
Negli ultimi decenni la tecnologia è stata capace di produrre alcuni strumenti davvero sbalorditivi. Non serve tornare molto indietro, fino all’invenzione di internet o degli smartphone, per riportare qualche esempio dell’incredibile genio che ha portato alla nascita dei dispositivi che utilizziamo oggi. Molto più recente è il caso dell’intelligenza artificiale. Sebbene non si tratti del tutto di una “scoperta”, è nel 2023 che l’IA si è presentata nella sua nuova veste al mondo intero.
A inizio anno, infatti, OpenAI ha deciso di distribuire a tutti gli utenti del mondo la sua nuova intelligenza artificiale conversazionale, ChatGPT. Gli sviluppi di questa novità sono tutt’altro che chiari, e hanno implicazioni che potenzialmente sono sconfinate. Per quanto la tecnologia corra e i dispositivi si rinnovino, però, c’è sempre un elemento che va tenuto a mente quando ci rapportiamo con questi device. In qualche forma, esiste sempre un rischio latente.
Ogni strumento di questo tipo contiene elementi che possono deteriorarsi e usurarsi. In alcuni casi, specie se a utilizzarli è una bambina o un bambino, i rischi per la salute possono diventare piuttosto gravi.
Occhio alla sicurezza: rischi altissimi su smartphone e tablet
Al giorno d’oggi siamo tutti abituati a vedere persone in giovanissima età che sanno destreggiarsi magnificamente con i device che gli vengono messi a disposizione. Tra computer, console da gioco, smart TV, tablet e smartphone, sono tanti i display touch che vengono quotidianamente utilizzati dai più piccoli. Tutti questi dispositivi, però, per funzionare contengono una fonte di energia elettrica, cioè una batteria.
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Qualche tempo fa, per esempio, in un istituto superiore a Milano, in una classe è esploso un powerbank che era contenuto in uno zaino. Non si tratta di un caso isolato. A Padova, invece, un bambino di 5 anni stava giocando con il tablet collegato all’alimentazione, quando questo è letteralmente esploso. Per fortuna, il bambino non ha subito danni, e dopo poche ore è stato dimesso dall’ospedale in ottime condizioni di salute. Il rischio, però, è sempre latente: meglio evitare di caricare troppo i device per evitare surriscaldamenti ed esplosioni.