Da sempre, nel corso del tempo, ci siamo abituati a rinvenimenti di natura archeologica risalenti a decine di migliaia di anni fa.
Le scoperte effettuate dagli archeologi negli ultimi decenni, in particolare, ci hanno permesso di scoprire oggetti e rinvenimenti che hanno finalmente gettato luce su gran parte dei misteri delle antiche popolazioni che abitavano, un tempo, il pianeta Terra.
In particolare l’ultimo rinvenimento consisterebbe nella scoperta di mumme aliene (così sarebbero state definite sul momento) che, ad una prima analisi, presenterebbero il materiale genetico di un essere sconosciuto: scopriamo insieme di che cosa si tratta. La scoperta di questi sensazionali oggetti sarebbe avvenuta in Messico, dove a prender parola sarebbe stato l’esperto di UFO, Jaime Maussan, il quale avrebbe dichiarato che questi sarebbero la prova dell’esistenza di vita extraterrestre.
I due corpi rinvenuti sono stati successivamente presentati di fronte al congresso messicano, con lo stupore e la meraviglia del pubblico che si è trovato davanti un mistero ancora da scoprire completamente. In base alle prime analisi di tipo genetico queste mummie presenterebbero circa un 30% di DNA di origine sconosciuta, di cui probabilmente non sappiamo ancora nulla.
Addentrandoci maggiormente nei particolari di questo mistero le due mumme aliene sarebbero state rinvenute da una miniera a Cuzco, in Peru. I corpi sarebbero di dimensioni estremamente contenute, con mani che presentano solo tre dita (a differenza di quelle di un qualsiasi corpo umano), con dei crani affusolati e allungati: si tratterebbe a tutti gli effetti di una conformazione anatomica totalmente distante da quella di un essere umano comune, confermando ancor di più la teoria dello studioso Maussan in merito alla presenza di forme di vita extraterrestre.
Sembra quindi che, come molti studiosi affermano, non siamo soli nell’universo, ma anzi sono presenti tantissime specie aliene che popolano l’universo, probabilmente ancor prima della nascita del genere umano. È proprio a seguito del rinvenimento dello stesso Jaime Mussan che gli scienziati hanno rinvenuto che circa il 30% del DNA totale sarebbe di provenienza sconosciuta, non appartenente quindi a nessuna specie attualmente esistente e presente sul nostro Pianeta Terra. Al momento il rimanente 70% del DNA non è stato analizzato, motivo per il quale seguiranno senz’altro delle analisi successive.
Non ci resta dunque che attendere ulteriori aggiornamenti da parte degli archeologi e degli studiosi di tutto il mondo in merito a questa misteriosa vicenda, che siamo certi non tarderanno ad arrivare nel corso delle prossime settimane o mesi a venire.