Monte dei Paschi, correntisti rovinati da un giorno all’altro I È successo tutto all’improvviso
Nel corso degli ultimi dieci anni circa abbiamo assistito a innumerevoli progressi e cambiamenti a livello dei più disparati settori.
Il settore economico e finanziario non ha di certo fatto eccezione a questa particolare regola, con importanti cambiamenti che hanno avuto un significativo impatto a livello delle nostre vite nel quotidiano. Pensiamo ad esempio al grande salto in avanti che si è verificato per quel che riguarda le modalità di pagamento.
Se infatti fino a qualche anno fa utilizzavamo il denaro in contanti per l’acquisto di nuovi beni e servizi, ad oggi la situazione è totalmente virata a favore dei sistemi di pagamento elettronici, garantiti in questo caso dalle carte di credito e dalle carte di debito eventualmente associate ad un conto corrente di riferimento da cui poter attingere la liquidità necessaria.
Vento di cambiamenti
Aria di cambiamenti anche per quanto riguarda i gruppi bancari veri e propri: pensiamo ad esempio al gruppo Intesa Sanpaolo, che giusto a luglio ha annunciato la migrazione di milioni dei suoi clienti al nuova divisione all digital Isybank, portando un chiaro malcontento e disagio tra i suoi clienti, che intendono ritornare indietro, data la totale assenza degli sportelli bancari fisici, con la gestione del conto corrente esclusivamente relegata al sistema di home banking tramite smartphone.
Lo stesso dicasi per Monte dei Paschi di Siena, che si sta preparando sempre più alla sua privatizzazione, dopo che la maggior parte dei titoli erano stati acquistati nel corso degli anni precedenti da parte del Tesoro dello Stato.
Il futuro di MPS
Purtroppo nel corso degli ultimi giorni sono arrivati nuovi aggiornamenti in merito alla banca senese: scopriamo insieme di che cosa si tratta. Durante i giorni appena trascorsi si sarebbe infatti verificata una flessione in Borsa, conseguente alla vendita di circa il 25% del capitale totale del gruppo senese. Questa quota ammonterebbe a circa 920 milioni di euro, incassati totalmente dal Ministero dell’Economia, segnando in questo caso una plusvalenza pari a 300 milioni di euro. A commentare la situazione sarebbe stato tra gli altri il vicepremier Matteo Salvini, che si è dichiarato contento per essersi opposto fin da subito alla svendita dei Monte dei Paschi nei confronti di Unicredit.
L’obiettivo attuale rimane ovviamente quello di consolidare interamente il sistema bancario italiano, con un focus particolare rivolto alle piccole e medie imprese. Non ci resta a questo punto che attendere ulteriori aggiornamenti in merito a questa annosa situazione da parte della stessa Monte dei Paschi di Siena, che siamo certi non tarderanno ad arrivare nel corso delle prossime settimane o mesi a venire.