Egitto, archeologi sconvolti quando hanno visto la mummia I Il teschio è un mistero
L’Egitto Antico è uno dei periodi più interessanti a livello archeologico: una mummia ha svelato un segreto davvero incredibile. La grande quantità di reperti, specialmente legati alla tradizione mortuaria degli egiziani antichi, permette di indagare fino a fondo la cultura e la società dell’epoca. Questa mummia, però, ha svelato un dettaglio molto interessante.
A livello culturale, l’Antico Egitto ha stimolato tantissimo l’immaginario e la fantasia nel corso dei secoli. La presenza di alcuni elementi simbolo, come le piramidi, o le sfingi, hanno accompagnato tantissime narrazioni e anche svolte storiche che si sono dimostrate epocali per la storia dell’umanità. Basti pensare alla suggestione che nei secoli ha accompagnato la storia tra Giulio Cesare e Cleopatra, o le conquiste imperiali che vedevano un giovane Napoleone combattere nella terra dei faraoni.
Le strutture che sono state innalzate dalla cultura egizia sono un vero miracolo ingegneristico, e nascondono ancora oggi tantissimi segreti. L’Egittologia continua a studiare gli antichi reperti cercando di scoprire sempre di più sulla società e sul modo di vivere degli antichi della valle del Nilo. Molto ancora non è stato scoperto, e gli archeologi continuano a far riaffiorare indizi criptici in merito.
Proprio nelle ultime ore è stata diffusa la notizia di un incredibile ritrovamento all’interno di una delle tombe più famose. Ecco di cosa si tratta.
Una mummia ricca di segreti: incredibile scoperta
Gli egittologi e gli archeologi da secoli continuano a scandagliare le tombe per scoprire nuove indicazioni e suggerimenti sulla società che viveva la valle del Nilo a quei tempi. La tecnologia al giorno d’oggi permette di effettuare studi incredibilmente approfonditi, aiutando a effettuare nuove clamorose scoperte. Per esempio, grazie ad alcune metodologie totalmente innovative, oggi si può ricostruire in maniera incredibilmente fedele il volto di una persona mummificata da millenni. È questo che hanno fatto alcuni ricercatori capeggiati da Cicero Moraes.
La mummia è quella di un ragazzino di 14 anni, figlio di una nobile famiglia “sacra”. Suo padre, Inaros, era un sacerdote di Min. Il figlio Minirdis ereditò il suo lavoro, ma per cause sconosciute morì molto giovane. Le ricostruzioni effettuate a computer del volto e del cranio di Minirdis hanno evidenziato qualcosa di unico. Il suo cervello, infatti, era molto più grande della norma. Questa condizione medica si chiama megalocefalia, ed è molto rara. Non si sa se questo problema abbia potuto condurre alla morte prematura del ragazzo.