Cancro, la nuova tecnologia può salvarti la vita: svolta enorme sta arrivando
Tra tutte le principali sfide che la medicina si è posta da decine di anni a questa parte, sicuramente la lotta al cancro è una delle più importanti e significative.
Le neoplasie maligne figurano infatti tra le principali cause di morte nel mondo, registrando purtroppo milioni e milioni di morti ogni anno, con il tumore al polmone che figura (drammaticamente) al primo posto. Fortunatamente la tecnologia sta parallelamente facendo dei passi da gigante, e in futuro potrebbe dare un prezioso contributo ai progressi nella medicina.
Alcuni ricercatori facenti parte della prestigiosa Università di Stanford avrebbero infatti recentemente realizzato un sensore sviluppato dal gruppo Bao, che permetterebbe di misurare con estrema efficacia la progressione del tumore, o la sua eventuale regressione nel tempo. Questo potrebbe essere un dato davvero fondamentale nella lotta contro il cancro, dal momento che permetterebbe ai medici di adottare delle migliori strategie terapeutiche per il paziente stesso.
Una svolta nella medicina?
Il sensore in questione risulterebbe essere indossabile, e la gestione in questo caso sarebbe completamente relegata all’uso dello smartphone, a cui il sensore ovviamente è collegato, in modo da avere un rapido feedback. Il sensore avrebbe iniziato la sperimentazione sugli animali, dando degli ottimi risultati che potrebbero essere davvero incoraggianti per il futuro uso su pazienti umani.
Addentrandoci in ulteriori dettagli, il sensore si chiamerebbe FAST (acronimo corrispondente a Flexible Autonomous Sensor Measuring Tumors), e permette la misurazione pressoché istantanea delle dimensioni del tumore, riuscendo così a dare un feedback immediato e in tempo reale al paziente che ne fa utilizzo in quello specifico momento.
Come funziona
Il funzionamento del sensore FAST è in realtà molto semplice, dal momento che alla sua base troviamo uno strato d’oro posto al di sopra di un polimero elastico, che si espanderà in base alla regressione o alla crescita del tumore stesso nel corso delle settimane o mesi di utilizzo, in modo da monitorare costantemente l’andamento del tumore stesso con una precisione davvero alta.
Quando il tumore regredisce, la lunghezza del sensore conseguentemente diminuisce, così come nel caso opposto, in cui invece la lunghezza aumenta a seguito dell’espansione della neoplasia. Il funzionamento del sensore FAST è garantito dalla batteria al suo interno, che permette un’autonomia di diversi anni. Non ci resta dunque che attendere ulteriori aggiornamenti da parte degli scienziati e dei medici di tutto il mondo, che siamo certi non tarderanno ad arrivare nel corso dei prossimi mesi o anni a venire.