Tariffe telefoniche: divieto di fare sconti per gli operatori I Tegola imprevista per gli italiani: è legge
Durante gli ultimi 20 anni il progresso tecnologico è avanzato a passo veloce, impattando a livello delle nostre vite quotidiane come mai prima d’ora.
Uno dei settori che senz’ombra di dubbio ha conosciuto più fortuna nel corso del tempo è indubbiamente quello della telefonia, con gli smartphone che hanno fatto della connessione a internet il loro punto di forza da cui partire, riuscendo nel giro di pochissimi anni a vendere milioni e milioni di unità su tutto il mercato mondiale.
Al giorno d’oggi infatti siamo soliti suddividere gli smartphone in tantissime categorie, partendo prima di tutto dagli smartphone di fascia alta (conosciuti come top di gamma), seguiti subito dopo dagli smartphone di fascia media e di fascia bassa.
Il successo degli smartphone
In tal senso le compagnie telefoniche, dato l’elevato numero di utenti hanno registrato un periodo di grande fortuna, con milioni e milioni di abbonati al loro seguito. Tra le principali compagnie telefoniche ricordiamo in particolare Vodafone, Tim, WindTre, e tante altre ancora, che di mese in mese propongono offerte sempre più convenienti per cercare di accaparrarsi più utenti possibili nel giro di poco tempo rispetto alla concorrenza.
È proprio sugli sconti che ci concentreremo oggi, dal momento che sono arrivate diverse novità in merito direttamente dal Senato: scopriamo insieme di che cosa si tratta. In poche parole la commissione al Senato avrebbe recentemente dato il via libera riguardo al disegno di legge Concorrenza, nel tentativo di impedire la pratica messa in atto da gran parte degli operatori telefonici attuali di proporre offerte a bassissimo prezzo per tutti i clienti che provengono da compagnie low-cost.
Il futuro delle compagnie
In un futuro più o meno prossimo, dunque, dovremo dire addio alle tariffe super scontate (ad un prezzo a cavallo tra i 5 e gli 8 euro), che erano prettamente indirizzate a clienti che provenivano da altri operatori virtuali del calibro di Iliad o ho.Mobile, dando così fine alla concorrenza che vigeva fino ad ora per quel che riguarda le tariffe delle offerte riguardanti i dati mobile, SMS e chiamate.
La pratica svolta da parte degli operatori telefonici fino ad oggi è stata definita “operator attack“: a prender parola a tal proposito è stato un esponente dell’opposizione, Antonio Nicita (Partito Democratico) il quale avrebbe definito questi due emendamenti di legge come un fattore negativo sul mercato. Non ci resta a questo punto che attendere ulteriori aggiornamenti dalla commissione al Senato, che siamo certi non tarderanno ad arrivare nel corso delle prossime settimane o mesi a venire.