Intesa Sanpaolo, su Isybank decide il Parlamento I Cosa succede adesso ai correntisti
Durante tutti questi anni abbiamo assistito ad un continuo progresso dal punto di vista di numerosi settori. Non ha fatto di certo eccezione il settore economico e bancario, con diversi cambiamenti degli ultimi anni.
Primo fra tutti rientra sicuramente il sistema dei pagamenti che ha subito una vera e propria rivoluzione nel corso del tempo: se infatti fino a qualche anno fa utilizzavamo in maniera preponderante il denaro in contanti, ad oggi la situazione è totalmente virata a favore dei sistemi di pagamento elettronici, capitanati rispettivamente dalle carte di credito e dalle carte di debito eventualmente associate ad un conto corrente di riferimento da cui attingere la liquidità.
Tale successo è stato favorito anche dall’introduzione del chip NFC in corrispondenza degli smartphone di ultima generazione, che hanno permesso tra le altre cose di pagare in maniera facile (per mezzo della modalità contactless) semplicemente avvicinando il proprio smartphone in corrispondenza del POS dell’esercizio commerciale.
Il caso Intesa
Questo ha prodotto dei cambiamenti anche a livello del sistema bancario: recentemente infatti il gruppo Intesa Sanpaolo ha deciso di far migrare migliaia e migliaia di suoi clienti a favore del suo gruppo all digital, Isybank. In questo caso i conti correnti verranno gestiti in maniera completamente digitale per mezzo dell’app home banking (accessibile esclusivamente da sistemi mobile, e non da browser), tagliando i ponti con le filiali bancarie fisiche.
Ciò ha generato ovviamente numerose polemiche tra i clienti, che da un momento all’altro si sono ritrovati senza filiali fisiche su cui poter contare. Al momento il gruppo digitale Isybank conta circa 300’000 clienti che sono stati trasferiti da Intesa Sanpaolo, e le previsioni stimano un aumento fino a 4 milioni di clienti nel corso del 2024.
La parola al Parlamento
La decisione di Intesa Sanpaolo ha generato talmente tanto malcontento da arrivare perfino al Parlamento: a prender parola è stato Luca Ciriani, il ministro per i rapporti con il Parlamento, che ha risposto nel corso del question time mosso da parte di Tommaso Foti, il capogruppo del partito di Fratelli d’Italia. Ciriani ha infatti dichiarato che il gruppo Intesa Sanpaolo avrebbe ricevuto diversi esposti a causa dei trasferimenti non voluti. In base alle prime ricostruzioni, infatti, la stessa Banca d’Italia avrebbe chiesto a Intesa Sanpaolo di assicurare una comunicazione adeguata a tutti i clienti che avrebbero subito la migrazione al gruppo Isybank, cosa che effettivamente non è avvenuta, negando praticamente la possibilità di rimanere all’interno del gruppo Intesa Sanpaolo.
Questo ha comportato degli evidenti disagi per i clienti, che si sono dunque trovati senza filiali presenti sul territorio. Non ci resta a questo punto che attendere ulteriori aggiornamenti da parte di Intesa Sanpaolo in merito a questa migrazione, che siamo certi non tarderanno ad arrivare nel corso delle prossime settimane o mesi a venire.