Unicredit, i correntisti hanno perso la pazienza: cosa puoi fare contro le chiusure indiscriminate di filiali
Le banche proseguono nella loro ondata di chiusure su tutto il territorio: i clienti protestano e scendono in piazza. Dopo il recente annuncio di Unicredit, i correntisti hanno deciso di esprimere a gran voce il loro dissenso con una manifestazione di protesta. La situazione, però, rimane ancora molto complicata.
La trasformazione digitale è diventata un punto focale per le strategie del nostro Paese. Oramai tutti abbiamo fatto esperienza delle capacità, dei rischi e dei pericoli portati dal mondo di internet. In particolare, durante i lunghi mesi di lockdown abbiamo trasferito online gran parte delle nostre attività quotidiane, sia quelle lavorative che quelle personali. In questo modo, abbiamo accelerato un processo che era già in moto da tantissimo tempo.
Ora, anche l’Unione Europea offre un aiuto all’Italia nel percorso di digitalizzazione della pubblica amministrazione, così come previsto nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Gran parte dei fondi sono destinati proprio alla trasformazione digitale. Dietro questa scusa, però, sempre più aziende e compagnie in tutto il mondo decidono di eliminare i loro punti vendita fisici per trasferire tutte le operazioni online.
Lo fanno tutti, dai rivenditori ai fornitori di servizi. E, negli ultimi anni, anche le banche stanno tagliando personale chiudendo filiali su filiali in tutta Italia. Se, da una parte, si affida tutto al digitale, dall’altra si lasciano indietro molte persone che necessitano o preferiscono il contatto umano in banca.
Unicredit chiude ancora, ma i correntisti scendono in piazza
Nelle ultime ore si è verificato un caso abbastanza particolare. Unicredit ha infatti annunciato un nuovo giro di chiusure, con alcune filiali presenti in tanti paesi che sono state definitivamente eliminate. In giro per l’Italia, però, i correntisti stanno iniziando a prendere coscienza di ciò che avviene. A Venasca, nel cuneese, il Comune e i cittadini hanno lanciato una manifestazione ufficiale per protestare contro la chiusura della filiale di Unicredit.
Non si tratta dell’unico caso, però, poiché sempre di più i sindaci stanno prendendo posizione contro l’efferata politica di risparmio indetta dalle banche. Casi simili si possono rintracciare sempre in Piemonte, ma anche nel resto delle regioni italiane. Insomma, dopo le campagne di chiusure che hanno portato al ridimensionamento della capillarità sul territorio, ora i cittadini vogliono esprimere il loro dissenso. Vedremo se ai piani alti qualcuno deciderà di cambiare il corso d’azione, anche se ad oggi pare una svolta piuttosto difficile.