Testa o croce, le probabilità non sono 50 e 50 I Pensaci la prossima volta: un lato è avvantaggiato
Quante volte da bambini ci siamo fermati a fare testa o croce: è un evento che spesso e volentieri ci accompagna tutt’oggi, quando assistiamo per esempio all’inizio di un importante partita di calcio o nel caso in cui dobbiamo intraprendere una decisione significativa e ci ritroviamo davanti a un bivio.
Da quello che ci ha insegnato la statistica, c’è sempre rispettivamente un 50% di probabilità che esca testa e un 50% di probabilità che esca croce. Sembra però che le cose non siano in realtà così semplici e lineari come si pensa, e potrebbe esserci un’eccezione davvero importante: scopriamo insieme di che cosa si tratta.
Sembrerebbe infatti che un lato sia maggiormente avvantaggiato dall’altro, contrariamente a quanto si è sempre pensato per l’uscita della testa o della croce. Per essere precisi e addentrarci sempre di più all’interno di questa annosa discussione, possiamo dire che il gioco di testa o croce risale addirittura all’antico Impero Romano.
Testa… o croce?
Un importante gruppo di ricercatori avrebbe recentemente testato la possibilità statistica che esca rispettivamente testa o croce, facendo ruotare tantissime monete provenienti da ogni parte del mondo per un numero totale di ben 350’757 volte: le persone coinvolte in questo specifico test sarebbero state 48, all’interno di 46 differenti nazioni del mondo.
In base a quanto evinto da questi risultati, ci sarebbe una leggera discrepanza a favore di un determinato lato della moneta, e a sfavore del lato rimanente ovviamente: i risultati indicherebbero infatti che ci sarebbe un 50.8% di possibilità che il lato uscente della medaglia corrisponda al lato presentato all’inizio del gioco, secondo quanto affermato dal portale Phys.org. Questo, tralaltro, avrebbe riportato alla luce un vecchio studio risalente al 2007, realizzato e messo a termine da parte di un matematico di Stanford, un certo Persi Diaconis.
La teoria del matematico
Stando a quanto affermato dal matematico dietro questo ci sarebbe una precisa e attenta motivazione: sembrerebbe infatti che la moneta impieghi leggermente più tempo in aria con il lato inizialmente esposto. Questo porterebbe dunque una maggior probabilità della moneta di esporre il lato inizialmente presentato, a discapito invece del lato opposto.
Sempre secondo il modello standard presentato da Persi Diaconis, le persone che lanciano una moneta introdurrebbero un piccolo grado di oscillazione alla moneta, che andrebbe a influire significativamente sul risultato finale di presentazione del lato di partenza. Non ci resta a questo punto che attendere ulteriori studi o ricerche statistiche a riguardo, che siamo certi non tarderanno a presentarsi nel corso dei prossimi mesi o anni a venire.