Monte dei Paschi, un dubbio tiene in ansia i correntisti I Stanno decidendo adesso: ne va dei tuoi risparmi
Monte dei Paschi di Siena in vendita: nonostante le indiscrezioni, lo Stato non ha ancora annunciato accordi e il tempo scorre. Per ora, alcuni dei presunti interessati si sono chiamati fuori, mentre spuntano nuovi nomi nella lista dei papabili acquirenti. La quota che si pensava sarebbe stata venduta a inizio ottobre, però, rimane ancora di proprietà dello Stato. Facciamo il punto della situazione.
Monte dei Paschi di Siena è uno degli istituti bancari più forti del Paese. Lo Stato ha la proprietà del 64,2% della banca. Da tempo, però, lo stesso Stato ha concordato con l’UE la vendita di alcune delle azioni di sua proprietà. Ora la partita è ancora ampiamente aperta, nonostante il tempo continui a scorrere inesorabile e non ci sia più un grande spazio per le manovre. Le indiscrezioni sui papabili acquirenti e sulla dimensione della vendita sono state lanciate qualche settimana fa da alcuni quotidiani di rilevanza nazionale.
Secondo le fonti citate da questi giornali, lo Stato avrebbe venduto l’8% dei titoli all’inizio di ottobre. A quanto pare, però, questa scelta ancora non è stata confermata e non c’è nessun accordo in vista. La percentuale si sarebbe arrestata all’8% perché secondo gli analisti questa quota non avrebbe generato troppo scompiglio sul mercato. In realtà, però, le cose sono già andate in maniera diversa.
Lo Stato vende MPS, ma la situazione è di stallo
Solo per le voci diffuse con le indiscrezioni, le azioni hanno già perso 6 punti percentuali. Inoltre, a quanto pare, sembra cambiato anche lo scenario dei potenziali interessati all’acquisto. BPER, Banco BPM e Unicredit non sembrano più intenzionate a proseguire, mentre gruppi esteri come Ubs e Bofa sembrano andare in direzione contraria. All’appello anche Mediobanca ed Equita. Per ora, si tratta di una grande situazione di stallo in cui è necessario attendere ulteriori comunicazioni ufficiali prima di poter comprendere cosa accadrà alle azioni di MPS.
Le voci dei diretti interessati hanno semplicemente smentito la vendita di quell’8% paventata nei giorni scorsi. In realtà, però, il tempo a disposizione per la privatizziazione non è illimitato. Governo e UE hanno infatti concordato che la cessione dovrà avvenire entro giugno 2024. I correntisti di MPS vivono ore di incertezza, sapendo che questo periodo potrà protarsi ancora a lungo. Ad ogni modo, questa situazione dovrebbe risolversi quantomeno entro i primi mesi dell’anno venturo. Aspettiamo ulteriori aggiornamenti dalle fonti ufficiali.