Fisco, il trucco dei commercialisti per evadere le tasse e non avere problemi con la legge I È tutto legale
L’Agenzia delle Entrate rappresenta senz’ombra di dubbio uno dei peggiori grattacapi per milioni e milioni di italiani, che di anno in anno si ritrovano a dover compilare la propria dichiarazione dei redditi, spesso aiutati da un commercialista di fiducia.
Questo serve soprattutto a non incappare in errori fiscali, che spesso e volentieri possono comportare delle multe davvero salate, che sarebbe ovviamente bene evitare.
Come ben sappiamo, per qualsiasi reddito che percepiamo (con un conto corrente intestato a noi) siamo tenuti per legge a pagare le relative tasse, ed evaderle rappresenta a tutti gli effetti un reato penale, una volta superata una soglia limite.
Cosa dice la legge italiana
In base al nostro ordinamento fiscale, però, al di sotto di un certo valore soglia, l’evasione non è considerata un reato penale, bensì un illecito amministrativo. In sostanza, questo illecito può comportare un accertamento da parte del fisco e dell’Agenzia delle Entrate, che avviano il processo mirato alla riscossione dei crediti insoluti da parte della persona interessata, fino ad arrivare (nei casi peggiori, ovviamente) al pignoramenti di tutti i suoi beni in possesso. Esiste però un modo completamente legale per “sfuggire” in un certo senso dal Fisco, senza che questo comporti delle sanzioni o delle multe per evasione.
In base al recente decreto ministeriale del 2015 in merito, sono numerose le spese che possono essere potenzialmente soggette ad un controllo da parte dell’Agenzia delle Entrate: tra queste ricordiamo in particolar modo il consumo di gas e luce, le visite mediche, hotel, polizze assicurative e tanto altro altro, con uno specifico focus sulle bollette dell’energia. Oltre a questo esistono diverse tipologie di spese che vanno ad aumentare inevitabilmente il redditometro, tra cui soprattutto l’acquisto di un bene immobiliare o di un automobile.
Come “sfuggire” dal Fisco
Una delle metodiche più frequenti per sfuggire dal Fisco, infatti, è quella di andare all’estero: in questo caso è ovviamente necessario trasferirsi completando la registrazione all’AIRE, vale a dire l’anagrafe italiana per i residenti all’estero. Diversi sono i requisiti in questo caso: la persona non deve avere domicilio in Italia per un periodo maggiore di 6 mesi nel corso dell’anno corrente, oltre a non possedere una dimora abituale per metà dell’anno.
Per non pagare le tasse italiane, dunque, è necessario abitare in maniera fissa e continuativa all’estero per un periodo necessariamente superiore ai 184 giorni, al di sotto dei quali si configurerebbe come un’evasione fiscale vera e propria, con tutti gli obblighi e le sanzioni del caso.