WhatsApp: ti escludono da un gruppo? È discriminazione, ti pagano i danni I L’hanno detto i giudici
Nel corso di tutti questi anni abbiamo assistito a numerosi progressi dal punto di vista tecnologico, che hanno decisamente impattato a livello delle nostre vite quotidiane.
Pensiamo per esempio all’avvento di internet avvenuto ormai più di vent’anni fa verso la fine degli anni ’90 con la connessione 56K, con la successiva diffusione della connessione ADSL e della fibra ottica che hanno migliorato ulteriormente le velocità in download e in upload.
Tra i cambiamenti apportati a sua volta dall’avvento di internet ricordiamo in particolar modo l’avvento dei social network, capitanati rispettivamente dai grandi colossi del web come per esempio Facebook, Instagram, Twitter e infine TikTok per le fasce di popolazione più giovane.
Il boom dei gruppi WhatsApp
Oltre a questo ricordiamo poi in particolar modo l’introduzione degli smartphone, che nel giro di pochissimi anni sono riusciti a vendere milioni e milioni di unità in tutto il mondo. Tra le principali innovazioni garantite dagli smartphone ricordiamo in particolar modo l’introduzione delle app di messaggistica in tempo reale, che nel giro di pochissimo tempo sono riuscite a soppiantare i vecchi sistemi, rappresentati rispettivamente dagli SMS per i messaggi testuali e dagli MMS per i messaggi multimediali. Ricordiamo in particolare WhatsApp, nata inizialmente a pagamento e poi diventata gratuita, seguita subito dopo da Telegram, che ha fatto invece del suo sistema di crittografia avanzata il suo punto di forza da cui partire, riuscendo a guadagnare anche in questo caso milioni e milioni di utenti in tutto il mondo.
Oggi in particolare ci focalizzeremo su WhatsApp, che a quanto pare potrebbe presentare diverse novità. Già da ormai molti anni sono infatti disponibili i gruppi su WhatsApp, che permettono di raggruppare tante persone (eventualmente con interessi simili, o facenti parte di uno stesso gruppo di lavoro o corso di laurea universitario) all’interno di un singolo gruppo, con un limite fissato a 256 persone al momento.
Cosa dice la legge
Proprio in merito ai gruppi arriverebbero interessanti novità: scopriamo insieme di che cosa si tratta. Sembra infatti che l’esclusione da parte di colleghi di lavoro da un gruppo WhatsApp potrebbe essere a tutti gli effetti una discriminazione, in base a quanto recentemente stabilito da parte di un giudice del lavoro che avrebbe sentenziato in merito. Si tratterebbe nella fattispecie del giudice Sarah George, che avrebbe approvato il risarcimento per danni morali di un idraulico da parte della compagnia Coalo pari a più di 130’000 sterline, a seguito del suo infortunio alla schiena.
Non ci resta che attendere ulteriori aggiornamenti in merito a questa sentenza, che siamo certi non tarderanno ad arrivare nel corso delle prossime settimane o mesi a venire.