Unicredit, il momento difficile spaventa tutti: profondo rosso I È stata la peggiore
Dopo alcuni segnali di fiducia, il titolo di Unicredit non riesce a confermare il dato positivo: di nuovo in rosso dopo il weekend. Il momento di indecisione è legato alla seconda fase dei buyback 2022 annunciati dall’istituto bancario. Per quanto riguarda i buyback del 2023, invece, Unicredit ha deciso di anticipare i tempi e a breve si terrà una nuova assemblea straordinaria: ecco il punto.
Un venerdì di belle speranze non ha trovato continuità verso la coda del fine settimana. Pesano le decisioni della banca e le future assemblee che avranno un impatto sulle variazioni del titolo nel prossimo periodo. Unicredit torna in negativo.
I titoli azionari stanno vivendo momenti concitati a seguito delle ultime notizie che arrivano dal mondo della finanza. Qualche giorno fa la Fed ha comunicato la volontà di mantenere inalterati i tassi: nessun rialzo, dunque, ma nemmeno nessuna riduzione. In questo contesto, gli istituti di credito stanno procedendo con le loro strategie volte a mantenere la solidità dei titoli.
Venerdì scorso Unicredit aveva lasciato ben sperare, chiudendo la giornata in positivo. Il segnale di fiducia aveva comunque fatto registrare qualche dubbio, che si è accentuato durante il weekend. La scorsa settimana, dunque, si è conclusa con un ritorno al ribasso per il titolo, che non è riuscito a mantenere l’incremento registrato.
Unicredit in rosso: finisce la seconda fase dei buyback 2022
Tra tutte le banche, Unicredit è quella che ha fatto registrare i risultati peggiori. Ciò si deve anche alla comunicazione, diffusa lo scorso 29 settembre, che riportava la fine della seconda tranche di buyback 2022 decisa dall’istituto dal valore di 1 miliardo di euro. Non è tutto, poiché i buyback 2023 sono stati anticipati per volere dello stesso board di Unicredit. Per questo motivo, il periodo sembra essere ancora largamente incerto. Il 27 ottobre ci sarà un’assemblea straordinaria che porrà in esame questo anticipo.
Si parla di una prima fase che riguarda più o meno il 6% della capitalizzazione di mercato, con una cifra che si aggira intorno ai 2,5 miliardi di euro. Nell’ultimo mese Unicredit ha visto una media di 13 milioni di azioni scambiate: anche questo dato ha subito un ribasso, attestandosi su una media di 7,7 milioni. Insomma, si tratta di un periodo di incertezza che non sembra volersi arrestare, almeno nell’immediato. Il consiglio è quello di mantenere sempre monitorati i valori del titolo per capire quale sarà l’evoluzione della situazione.