Intesa Sanpaolo, chiuse altre 28 filiali e via 980 dipendenti I Clienti preoccupati della batosta
A livello del settore economico e finanziario sono stati tantissimi i cambiamenti a cui abbiamo assistito nel corso degli ultimi anni.
Basti pensare per esempio alla progressiva ma costante transizione per quel che riguarda i sistemi di pagamento: se infatti fino a pochissimi anni fa utilizzavamo il denaro in contanti in maniera preponderante, ad oggi la situazione non è esattamente la stessa, sempre più a favore dei sistemi di pagamento elettronici garantiti dall’utilizzo delle carte di credito e delle carte di debito, eventualmente associate ad un conto corrente di riferimento da cui attingere per la liquidità. Questo ha provocato indubbiamente diversi cambiamenti, come ad esempio la drastica riduzione degli sportelli Bancomat a livello di tutto il territorio italiano.
Grandi cambiamenti sono previsti anche da parte del gruppo bancario Intesa Sanpaolo: in base alle recenti indiscrezioni, infatti, sembrerebbe che il gruppo possa finalmente vendere le sue attività all’interno della Russia.
Il futuro di Intesa Sanpaolo
A darne il via sarebbero stati i vertici della Federazione Russa guidati da Vladimir Putin, che avrebbero recentemente firmato il permesso che dà il via libera ad Intesa Sanpaolo per trasferire (o eventualmente vendere, nel caso in cui ce ne fosse effettivamente bisogno) la stragrande maggioranza dei suoi asset dalla Russia.
Ricordiamo che si tratta di un processo graduale avvenuto nel corso degli anni: in base a quanto riportato dall’agenzia stampa statunitense, infatti, il gruppo Intesa Sanpaolo avrebbe ridotto già del 75% la sua esposizione nei confronti del territorio russo, che ad oggi rappresenta appena lo 0.2% sui prestiti totali. Già nel mese di agosto si erano intravisti i primi cambiamenti in tal senso, con la chiusura ad esempio del suo ufficio di rappresentanza in Russia, nonostante la filiale del territorio continuasse normalmente ad operare.
Cambiamenti in arrivo
Tante sono state in particolare le conseguenze a seguito dello scoppio dei conflitti in Ucraina: prima della guerra, infatti, il gruppo Intesa Sanpaolo aveva dalla sua ben 980 dipendenti, disseminati all’interno delle 28 filiali. Dopo lo scoppio della guerra, invece, il gruppo ha deciso di stoppare definitivamente l’erogazione di nuovi finanziamenti nei confronti dei clienti russi, oltre che congelare tutti gli investimenti di asset russi. Non sappiamo ancora nulla invece per quanto riguarda le prossime mosse di UniCredit in merito al territorio russo, su cui opera tutt’oggi, nonostante anche in questo caso siano avvenuti cali significativi.
Non ci resta a questo punto che attendere ulteriori aggiornamenti da parte di Intesa Sanpaolo, che siamo certi non tarderanno ad arrivare nel corso delle prossime settimane o mesi a venire.