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Pagamenti contactless, i clienti hanno scoperto di pagare loro le commissioni I Sono arrabbiatissimi

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POS – TheMagazineTech

Nel corso degli anni abbiamo assistito a numerosi cambiamenti che hanno impattato in maniera abbastanza decisiva sulle nostre vite quotidiane.

Pensiamo per esempio alla transizione a cui abbiamo assistito a livello del sistema dei pagamenti: se infatti fino a pochi anni fa utilizzavamo il denaro in contanti in maniera preponderante, ad oggi la situazione è totalmente cambiata a favore dei pagamenti elettronici, assicurati dall’utilizzo delle carte di credito e delle carte di debito, eventualmente associate ad un conto corrente da cui attingere la liquidità.

Tutto questo è stato poi ulteriormente favorito dall’introduzione del chip NFC in corrispondenza degli smartphone di ultima generazione, che permettono di pagare in maniera facile e veloce semplicemente avvicinando il dispositivo in corrispondenza del POS dell’esercizio commerciale di riferimento.

Il successo del contactless

Che sia tramite carta fisica vera e propria o tramite smartphone, i pagamenti contactless hanno preso sempre più piede nel corso degli ultimi anni, riuscendo da una parte a velocizzare i pagamenti e dall’altra a rendere conseguentemente sicure le transazioni, non dovendo dunque digitare il proprio PIN o altro. Purtroppo in questo caso bisogna considerare diverse problematiche che possedere una carta di credito o una carta di debito comportano: nonostante infatti il pagamento contactless sia gratuito per i clienti, si nascondono in realtà tantissimi costi segreti di cui spesso e volentieri ci dimentichiamo.

Pensiamo per esempio ai costi di gestione di una carta di credito associata ad un conto corrente di riferimento, così come anche i costi previsti per i servizi extra correlati al possesso della carta di credito in questione: in questi casi, dunque, probabilmente, far uso del denaro in contanti potrebbe essere decisamente più conveniente per le nostre tasche.

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POS – TheMagazineTech

Cosa dice la Legge

Pensiamo per esempio ai costi dovuti al prelievo presso gli sportelli Bancomat, che comportano un extra del 4% rispetto al preliavo totale. Diverse banche comportano invece una quota fissa, indipendentemente dall’entità del prelievo stesso.

Vediamo cosa dice la normativa italiana in merito: in base infatti all’articolo 62 del Codice del Consumo, infatti, qualsiasi professionista ed esercente non ha nessun diritto a imporre spese aggiuntive a fronte del pagamento mediante carta di credito, carta di debito o altri mezzi elettronici. È questo uno dei motivi per cui probabilmente i commercianti preferiscono l’utilizzo del denaro in contanti per i pagamenti in negozio, dal momento che non sono soggetti a imposte in questo caso. Non ci resta dunque che attendere ulteriori aggiornamenti, per vedere come evolverà la situazione in futuro.