Canone Rai, ti restano poche settimane per la richiesta: se lo fai per 6 mesi non lo paghi
Nel corso degli ultimi vent’anni circa abbiamo assistito a diversi progressi dal punto di vista tecnologico che hanno decisamente impattato a livello delle nostre vite quotidiane.
Pensiamo ad esempio alle smart TV, che hanno fatto della connessione a internet il loro punto di forza da cui partire, riuscendo a diventare un vero e proprio standard a livello dell’intrattenimento audiovisivo casalingo, grazie alla possibilità di fruizione delle principali app di streaming.
Con un semplice clic è infatti possibile accedere a centinaia e centinaia di film e serie TV, grazie alle app rispettivamente di Netflix, Amazon Prime Video, Disney Plus, Paramount Channel, Apple TV+ e chi ne ha più ne metta.
Le regole del Canone
Nonostante questi grandi progressi nel settore dell’intrattenimento audiovisivo, il canone RAI rimane ancora una certezza da pagare sempre. Ma di cosa si tratta effettivamente? In parole povere il canone RAI consiste in un’imposta da versare obbligatoriamente da parte di qualsiasi persona che sia in possesso di almeno un apparecchio dispositivo all’interno della sua abitazione domestica. A partire dal 2016 le cose sono decisamente cambiate a tal proposito, dal momento che, nel fine ultimo di lotta all’evasione fiscale da parte dei cittadini, il canone RAI stesso è stato accorpato direttamente alle bollette dell’energia, motivo per la quale è diventato ancor più stringente e obbligatorio che in passato.
Fortunatamente alcune specifiche categorie godono di un’esenzione che permette dunque di non pagare il canone RAI: nello specifico rientrano in queste categorie chi ovviamente non è in possesso di un televisore, né di qualsiasi altro apparecchio tecnologico in grado di ricevere il segnale TV.
Attenti alle tempistiche
Sono esonerati dal pagamento anche tutti gli individui con età uguale a 75 anni o superiore, che non presentino un reddito superiore agli 8000 euro, per poi finire infine con i funzionari, gli agenti diplomatici e gli impiegati consolari, anch’essi esonerati dal pagamento di questa imposta.
Ricordatevi che in questi casi occorre compilare una dichiarazione sostitutiva, che attesti effettivamente uno dei parametri sopracitati. La presentazione della dichiarazione va effettuata entro il 1 gennaio dell’anno di riferimento, in maniera tale da inviare successivamente l’autocertificazione all’Agenzia delle Entrate. Nel caso in cui si presenti la dichiarazione sostitutiva oltre il 31 gennaio, invece, l’esenzione avrà validità rispettivamente da luglio fino a dicembre dell’anno in corso.