Patrimoniale, sta per arrivare e svuoterà i conti in banca I Meno soldi a tutti senza distinzioni
Nell’ormai lontano 1992, l’Italia conobbe la “patrimoniale, che prevedeva il prelievo forzoso pari allo 0.6% a livello dei conti italiani, un’azione decisa dal governo che sconvolse milioni e milioni di italiani a quel tempo, rendendo le cose non poco difficili.
A questo si aggiunse poco tempo dopo anche l’Imposta Comunale sugli Immobili, che rese ulteriormente difficile la vita per milioni e milioni di italiani, che si trovavano in seria difficoltà per arrivare alla fine del mese.
La situazione al giorno d’oggi non è di certo distante, in termini di difficoltà, da quei tempi: già solo 4 anni fa, il debito pubblico italiano aveva raggiunto (e ormai abbondantemente superato) i 2450 miliardi di euro (andando a costituire addirittura il 135% del Prodotto Interno Lordo), oltre ai quali si sono sommati poi i successivi debiti derivati dalla difficoltosa situazione di pandemia da Covid-19.
Questo rappresenterebbe un debito pro capite pari a circa 42.913 euro, una cifra davvero ragguardevole e significativa che non potrà essere risolta nel giro di brevissimo tempo.
Il futuro dell’Italia
Tuta questa situazione in generale di grande crisi economica ha portato a numerose preoccupazioni mosse dai risparmiatori, in merito all’ipotetico arrivo di una nuova patrimoniale, similmente a quanto avevamo visto nell’ormai lontano 1992. Al momento in molti si stanno effettivamente interrogando a quanto, in termini percentuali, potrebbe ammontare la nuova patrimoniale, che secondo alcuni potrebbe addirittura superare abbondantemente il 10% sulla totalità dei conti correnti. Questo sarebbe un dato davvero preoccupante, considerando che la patrimoniale risalente al 1992 si aggirava a meno di 1/10 di questa presunta quantità.
Anche solo ipotizzando una patrimoniale pari all’1%, considerando l’attuale liquidità sui conti correnti pari a circa 2000 miliardi di euro, significherebbe un importo indicativo pari a 20 miliardi di euro: una quantità che di certo non riuscirebbe in alcun modo a sanare il debito italiano, neanche nelle più floride delle ipotesi. È proprio per questo che sarebbe necessaria in questo caso una quota decisamente maggiore, pari al 10% o giù di lì.
Una patrimoniale segreta
Se quindi ad oggi non è presente una vera e propria patrimoniale fiscale, lo stesso non possiamo dire per quel che riguarda la patrimoniale monetaria “nascosta”: stiamo parlando ovviamente dell’inflazione (che per quanto riguarda il territorio italiano ha recentemente raggiunto il 6.7%), che porta a una perdita del valore della moneta, così come parallamene anche del debito italiano.
Chiaramente si trattano al momento di pure e semplici supposizioni, che non ritrovano un vero e proprio riscontro reale da parte delle intenzioni del Governo, sebbene non siano di certo opzioni da escludere a tutto tondo: non ci resta a questo punto che attendere ulteriori aggiornamenti, che siamo certi non tarderanno ad arrivare nel corso delle prossime settimane o mesi.