Monte dei Paschi, fusione con Bpm: i clienti sono preoccupati I La smentita li lascia col fiato sospeso
Durante gli ultimi anni abbiamo assistito a non pochi cambiamenti dal punto di vista soprattutto economico e finanziario.
Pensiamo ad esempio alla transizione che si è recentemente verificata a livello del sistema dei pagamenti: se infatti fino a qualche anno fa utilizzavamo essenzialmente il denaro in contanti, al giorno d’oggi la situazione è nettamente cambiata a favore dei pagamenti elettronici, garantiti dall’utilizzo in questo caso delle carte di credito e delle carte di debito, associate ad un conto corrente.
Ciò ha contribuito inesorabilmente a uno degli eventi economici più importanti di questo periodo, ovvero la progressiva chiusura degli sportelli Bancomat, con tutti i disagi che ne sono derivate soprattutto tra gli anziani, che si sono ritrovati in forte difficoltà nel prelievo di denaro in contanti, essendo costretti in questo caso a percorrere decine e decine di kilometri per raggiungere lo sportello Bancomat aperto più vicino.
Vento di cambiamenti
C’è aria di cambiamenti anche a livello degli istituti bancari. Da ormai mesi e mesi, infatti, si rumoreggiava in merito ad una presunta fusione di Monte dei Paschi di Siena con BPM, ma recentemente sarebbe arrivato un retrofront a tal proposito: scopriamo insieme di che cosa si tratta.
A prender parola in tal caso sarebbe stato proprio un esponente portavoce facente parte di BPM, il quale avrebbe negato il presunto interesse dell’istituto a fondersi con Monte dei Paschi di Siena. La voce di corridoio era stata accesa in particolare da alcuni quotidiani, ma il portavoce si è trovato pronto per smentire le affermazioni da essi riportate. Lo stesso portavoce avrebbe poi aggiunto che al momento la finalità di BPM consiste in una strategia esclusivamente stand-alone.
Cosa accade in Borsa
Questa smentita da parte di BPM ha ovviamente portato a delle conseguenze da un punto di vista finanziario: il giorno seguente, infatti, il gruppo Monte dei Paschi di Siena ha registrato un consistente ribasso del 2.55%. Ricordiamo che al momento le intenzioni del Governo sono quelle di disimpegnarsi dalla banca originaria di Siena (a causa delle imposizioni conseguenti ai recenti accordi stretti con l’Unione Europea), nonostante al momento detenga ben il 64.2% delle azioni totali.
Peccato invece per Monte dei Paschi di Siena, che appena lo scorso 30 agosto aveva registrato un’ottima performante a livello finanziario, con un aumento del 1.94% in borsa. Al momento non sono state rilasciate ulteriori dichiarazioni da entrambe le parti: non ci resta a questo punto che attendere ulteriori informazioni e aggiornamenti, che siamo certi non tarderanno ad arrivare nel corso delle prossime settimane o mesi a venire.