Egitto, scoperta straordinaria degli scienziati su una mummia I L’unica così dopo 3.500 anni
Il profumo dell’aldilà, la nuova scoperta degli egittologi sulle mummie imbalsamate migliaia di anni fa. Un passo avanti sulla storia del popolo egizio
Gli studiosi dell’Egitto sono riusciti a imbottigliare il ‘profumo dell’eternità’. Così chiamata la fragranza studiata tramite i resti di imbalsamatura delle mummie che sono arrivate a noi. I ricercatori sono riusciti a ricreare il profumo degli olii utilizzati per l’imbalsamazione delle mummie prima di avvolgerle nei tessuti.
La scoperta fa luce sulla grandezza degli egiziani che già 3.500 anni fa avevano creato profumazioni sotto forma di fluidi in grado di preservare i resti di una mummia, compresi gli organi, facendoli arrivare fino a noi. Questo fluido profumato utilizzato per l’imbalsamazione contiene le dolci note della cera d’api, che proteggerebbero dai batteri, insieme a un profumo simile alla vaniglia di sostanze vegetali e alla fragranza simile al pino delle resine degli alberi.
Tra le note si sente anche l’odore forte di una strada appena costruita in quanto gli egizi utilizzavano il bitume durante la mummificazione per sigillare gli organi da insetti e umidità. Secondo alcuni studi sulle profumazioni utilizzate, sembra chiaro che l’antico Egitto potrebbe aver già praticato commercio internazionale da 1000 anni prima rispetto a quando si pensasse con gli studi precedenti.
Il profumo d’Egitto è possibile annusarlo: arriverà tra poco nei musei, gli scienziati lo hanno ricreato
Gli studi sulla questione sono partiti da una resina profumata chiamata dammar, che gli scienziati credono di aver rilevato nel fluido di imbalsamazione usato per Senetnay (una mummia di 3.500 anni fa). La resina dammar probabilmente era stato ottenuto da alberi di dipterocarpo che crescono nel sud-est asiatico.
Se la presenza di resina dammar fosse davvero confermata, questo convaliderebbe il fatto che gli egizi avessero accesso al sud-est asiatico già da un millennio prima. Inoltre, ora che è stato possibile replicare il profumo di quel tempo, si potranno arricchire anche le esperienze nei musei: in questo modo le persone si sentiranno ancora più calate in quel contesto così lontano.
L’aroma verrà presentato man mano nei musei: sarà possibile fare una full-immersion negli odori di quel tempo
L’aroma antico sarà per esempio già presentato al Museo Moesgaard in Danimarca in una mostra imminente. È stato ricreato prendendo campioni da due vasi contenenti il fegato e i polmoni di Senetnay, che sono stati rimossi dalla famosa Valle dei Re a Tebe, poi suddiviso in singole molecole. Adesso è possibile ricrearlo così come era a quel tempo.