Pagamenti Pos, non farli mai più: quando scopri il motivo ti metti a piangere I Il Fisco ti rovina la vita
E’ da qualche anno che i pagamenti elettronici hanno preso il sopravvento e di più dal giugno dell’anno scorso in cui è arrivata la novità.
E quest’ultima è rappresentata dall’obbligo del Pos da parte dei commercianti. Ovviamente, parliamo di tutti, dato che lo scorso 25 giugno, dopo appena un solo anno, è decaduta la deroga per i tabaccai. Da quel giorno, infatti, anche loro hanno quest’obbligo per tutte le transazioni sugli acquisti effettuate dai clienti. Ovviamente, anche per quelle che sono di importo minimo.
Sono ben note, poi, le varie proteste da parte degli esercenti dopo l’arrivo di quest’obbligo a causa delle commissioni alte che questi devono pagare per ogni transazione effettuata. E, dopo tanto tempo, finalmente, qualcosa si è mosso. C’è stato un tavolo tra le varie parti e già alcune banche hanno eliminato le tanto odiate commissioni.
Possono essere felici tutti quegli esercenti che non superano i 400 mila euro di fatturato annuo ed almeno per nove mesi. Ma questo è un altro discorso. Sì, perché ciò di cui vogliamo parlarvi sono i pagamenti con Pos. Sì, perché questi sono al centro dell’attenzione del Fisco italiano e si può incappare in problemi anche abbastanza gravi.
Esamineremo, insieme, quali potranno essere i rischi per i cittadini che utilizzano questo metodo di pagamento. Attenzione, però, perché i problemi non riguarderanno solo loro, ma anche gli esercenti. Insomma, se da un lato ci sono delle buone notizie, da un altro, invece, possono iniziare guai seri che farebbero girare la testa a tutti.
Controlli del Fisco sui pagamenti Pos: fate molta attenzione.
Sono sotto controllo tutti coloro i quali utilizzano le proprie carte di credito ed i Pos. Sì, avete capito benissimo. Siamo sicuri che vi starete chiedendo: “Ma come? Prima vogliono che, pian piano, si abbandoni l’utilizzo del contante in favore dei pagamenti elettronici e, poi, fanno controlli su questi ultimi?”
Ebbene sì, perché la tollerabilità su alcuni movimenti si è praticamente dimezzata se non proprio azzerata. E dopo essere stati segnalati si potranno anche ricevere lettere di compliance. Dopo averle ricevute bisognerà chiarire tutto ciò che riguarda redditi e contributi. Ovviamente, tutti i documenti necessari bisognerà inviarli all’Agenzia delle entrate.
E ci sono tre possibilità. Innanzitutto, potrete inviare la documentazione tramite CIVIS che è il sistema dedicato proprio a queste controversie. ma ci si potrà recare anche direttamente presso uno degli sportelli della Direzione Provinciale di competenza. Inoltre, si potrà fare affidamento agli intermediari dei servizi telematici che sono presenti sul territorio di residenza,