Obbligo Pos, l’inattesa vittoria dei negozianti: nessuno pensava ce la facessero I Alla fine hanno detto di sì
Dopo un solo anno dall’introduzione dell’obbligo del Pos ai commercianti, esteso pochi mesi fa anche ai tabaccai, c’è una notizia inattesa.
Ebbene sì, tanto inattesa quanto sperata da molti. Possiamo dire che le proteste di quest’ultimo periodo hanno dato i loro frutti. Ma per capire meglio la situazione dobbiamo fare un piccolo passo indietro, a circa 14 mesi fa. Come ben sapete, infatti, a giugno del 2022 è stato introdotto, dall’attuale Governo, l’obbligo del Pos per tutti gli esercenti.
Una sola categoria ne è rimasta fuori fino al 25 giugno 2023. Stiamo parlando dei tabaccai che avevano ottenuto una deroga dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Ora, questa deroga è decaduta e, quindi, i cittadini potranno scegliere, dovunque, in che modo pagare, se in contanti o con le proprie carte, bancomat, di credito o di debito.
Un rifiuto da parte dei commercianti al pagamento elettronico, può costare una sanzione di 30 euro a cui si andrà ad aggiungere il 4% del valore della transazione rifiutata. E’ noto a tutti che ci sono state numerosissime proteste da parte dei commercianti a causa dell’immissione di quest’obbligo. Proteste che sono state inascoltate per lunghissimo tempo.
Eppure, ora, sembra che qualcuno abbia sovvertito l’andamento ed abbia preso in mano la situazione. Ebbene sì, infatti, gli esercenti hanno ottenuto una vittoria, insperata, inattesa, ma che li sta facendo danzare dalla gioia. Vediamo, allora di cosa si tratta e cosa cambierà, nuovamente, per tutti i cittadini italiani.
I commercianti ce l’hanno fatta: hanno ottenuto una grandissima vittoria dopo un anno di proteste veementi.
Gli esercenti erano praticamente esasperati dopo l’immissione dell’obbligo del Pos. E non perché non volevano ci fosse. Bensì, erano amareggiati dal fatto che fosse stata istituita praticamente una vera e propria nuova tassa che andava a gravare sulle loro finanze, già martoriate dalla crisi di quest’ultimo tragico, atroce periodo.
Questa che loro chiamano tassa ulteriore, non sono altro che le commissioni che devono pagare sulle transazioni effettuate con i Pos. Ed è questo che chiedevano a gran voce: eliminare quelle al di sotto dei dieci euro e diminuire sensibilmente quelle al di sotto dei 30 euro. E dopo un tavolo istituito tra Abi (Associazione Bancaria italiana) e Associazione dei prestatori di servizi di pagamento con Confesercenti ed altre associazioni di categoria, si è trovato un accordo storico.
E’ soprattutto qualcosa rivolta ai piccoli commercianti che risparmieranno ben 500 mila euro di commissioni. Quelle sui pagamenti inferiori ai 30 euro saranno molto più basse, mentre quelle relative ai pagamenti al di sotto dei 10 euro saranno oggetto di iniziative commerciali da parte di banche e provider dei servizi di pagamento. Il tutto sarà rivolto a ridurre l’impatto delle commissioni sulle finanze dei piccoli commercianti.