Intesa Sanpaolo, quanti sono stati gli extraprofitti? Ecco cosa succede al titolo il giorno dopo la tassa del governo
La nuova tassa per le banche ha creato una perdita vertiginosa, soprattutto per grandi circuiti come Unicredit e Intesa SanPaolo, cosa sta accadendo
La tassa sugli extraprofitti che andrà a limare gli utili del 2023 ha iniziato a pesare sul listino milanese, anche di molto. A Piazza Affari crollano i titoli delle banche, la tassa sugli extraprofitti annunciata dal Governo ha scombussolato la borsa e l’intero mercato.
Bper quella che affonda di più superando il -9%, ma anche Intesa SanPaolo e Unicredit vedono grossi cali. La mossa del governo spazza via 27,71 miliardi di euro di capitalizzazione, con un rosso di 8,75 miliardi solo per le banche quotate. Gli analisti calcolano che l’utile netto delle banche nel 2023 potrebbe essere ridotto di circa il 10%.
Ma perché la decisione del Governo è andata in porto? Qual è l’intenzione di base? Tra gli obiettivi principale c’è prima di tutto il contrastare l’aumento costante dei tassi d’interesse ma anche regolare l’impatto sociale, derivante proprio dall’aumento vertiginoso delle rate dei mutui a tasso variabile che sono schizzate dopo l’aumento dell’inflazione.
La decisione del Governo per inserire in Gazzetta la nuova manovra sugli extraprofitti
È con queste idee che ieri il governo ha approvato il decreto legge ‘Asset e investimenti’, un provvedimento omnibus che dovrebbe contiene una ventina di articoli su diverse tematiche.
Dall’introduzione di una tassa straordinaria a carico degli istituti finanziari pensata proprio per rifinanziare il fondo mutui sulla prima casa e ridurre la pressione fiscale, per cercare di salvare tutte quelle famiglie che si sono trovate con l’acqua alla gola, fino alla regolamentazione del caro voli, alla sicurezza delle strade e alla ricostruzione dei ponti e dei viadotti. Insomma, cercare di intervenire per rispondere alla crisi climatica che ha portato fenomeni di maltempo più unici che rari che pian piano diventeranno la nuova ‘normalità’ a cui dovremo far fronte nei prossimi mesi.
Che cosa prevede il nuovo decreto e quali sono i dati per Intesa SanPaolo, una delle banche che soffrirà di più la perdita
Il decreto varato del governo istituisce, per il 2023, una tassa straordinaria a carico degli intermediari finanziari, determinata applicando un’aliquota pari al 40% sul maggior valore del margine d’interesse dell’esercizio 2022 che eccede per almeno il 5% il margine del 2021, gli extraprofitti multimiliardardari delle banche. Operazione che dovrebbe garantire all’esecutivo un introito complessivo intorno ai 3 miliardi di euro.
Le maggiori entrate derivanti da tale imposta saranno destinate al finanziamento del fondo per i mutui sulla prima casa e per interventi volti alla riduzione della pressione fiscale di famiglie e imprese, in parole povere un modo per aiutare le famiglie a superare questo grave momento di crisi. Intesa SanPaolo registra in borsa un -8,66%: non si possono stimare precisamente quanti sono stati gli extraprofitti ma stando a guardare la perdita si tratta di somme decisamente alte.