Nuova specie di medusa, scoperta clamorosa: esisteva prima dei dinosauri I È stata trovata dove non te l’aspetti
I ricercatori hanno fatto una nuova scoperta: questa medusa esisteva ancor prima dei dinosauri, una specie antichissima mai studiata prima
Nuotava molto prima che comparissero i dinosauri, ma è stata scoperta solo adesso. Si tratta della più antica medusa mai ritrovata finora: chiamata Burgessomedusa phasmiformis. La scoperta incredibile è stata pubblicata dal team del Royal Ontario Museum sulla rivista scientifica Proceedings of the Roayal Society B Biological Sciences.
La notizia è arrivata fin qui tramite l’Ansa. In particolare lo studio ha dimostrato che queste grandi meduse con il corpo a forma di piattino o campana si erano già evolute più di 500 milioni di anni fa, un’osservazione per niente scontata se si pensa che si sta parlando di un periodo antecedente ai dinosauri.
La scoperta è avvenuta in Canada, in particolare sulle famose Montagne Rocciose. Non si tratta di una medusa di quelle che oggi vediamo nuotare nel Mediterraneo, bensì di un vero e proprio esemplare preistorico a tutti gli effetti. In parole povere un antenato delle meduse che adesso si sono evolute e nuotano nei nostri mari.
La medusa preistorica era un’ottima predatrice, la scoperta sull’antenato dei nostri celenterati
Questa specie di medusa è stata trovata grazie a continui scavi del team di ricerca e adesso conclusa grazie ad approfondimenti sui ritrovamenti, infatti si tratta di una scoperta inerente a una campagna di scavi nel giacimento di Burgess Shale fra gli anni Ottanta e Novanta.
Adesso sono stati conclusi gli studi relativi ai resti ritrovati. Burgessomedusa, in particolare, era capace di nuotare liberamente ed era dotata di tentacoli con cui poteva catturare prede di dimensioni considerevoli, proprio come le meduse moderne, è stato possibile scoprirlo grazie all’analisi del fossile che è rimasto intatto tra le rocce.
L’importanza della nuova scoperta in merito alle notizie storiche sulle catene alimentari di quel tempo
“Trovare animali così incredibilmente delicati conservati negli strati rocciosi in cima a queste montagne è una scoperta meravigliosa” ha commentato Jean-Bernard Caron, il paleontologo co-autore dello studio. Inoltre, tutto ciò ha aggiunto un tassello a quella che era la catena alimentare, il fatto che la medusa avesse tentacoli così lunghi per recuperare prede fa infatti pensare che esistevano prede più piccole ma comunque di considerevoli dimensioni di cui si poteva cibare.