Verme di fuoco, l’allarme nei mari italiani: sta colpendo miliaia di turisti I Ti rovina la vacanza corri al pronto soccorso
Il verme di fuoco riempie le nostre acque ma si tratta di una specie ancora non molto conosciuta, diventato pericoloso in estate per via della presenza di tante persone in acqua
l vermocane Hermodice carunculata, noto anche come verme di fuoco barbuto, è una specie marina di cui abbiamo già parlato mesi fa. La sua pericolosità sta nel fatto che si tratta di una specie non molto conosciuta perché da poco così espansa nei nostri mari.
Le sue setole calcaree bianche che sporgono dal corpo sono ricche di tossine, e per questo in grado di urticare qualsiasi superficie biologica con cui venga a contatto. Si tratta quindi di specie urticanti anche per gli esseri umani. Le chete, infatti, al momento del contatto tra pelle e animale, vengono conficcate nel derma e poi rimuoverle diventa alquanto laborioso, soprattutto per l’elevata numerosità e la piccola dimensione delle setole.
Si tratta di un invertebrato molto noto nell’antica Grecia, le leggende raccontano che venisse rappresentato già come un cane strisciante privo di arti, ma anche come un animale degli inferi anche in grado di abbaiare. Nelle rappresentazioni antiche risulta quindi già presente, ma qui in Italia non si era mai avvicinato alle coste e non si era mai espanso così tanto nei nostri mari.
L’espansione del verme di fuoco dovuto al riscaldamento delle acque, attenzione a incontrarlo perché è urticante
Le temperature alte dell’acqua gli hanno fatto cambiare habitat e ora anche noi ci finiamo in contatto molto spesso. Le prime segnalazioni nel Mar Mediterraneo risalgono all’Ottocento, quando la sua presenza fu segnalata nella parte orientale del Mare Nostrum e nel Golfo di Napoli, ma si trattava di sporadici avvenimenti.
Il vermocane ormai è una specie comune nel Mar Mediterraneo e vive su fondali rocciosi compresi tra i 5 e i 20 metri di profondità. Ha una colorazione corporea che va dal rosso, all’arancio, al viola e può raggiungere anche i 50-75 cm di lunghezza. Dal suo colore deriva il suo nome.
Il vermocane non è un problema per i mari ma per i bagnanti
Il ruolo ecologico del vermocane è decisivo nella catena alimentare marina, motivo per cui importante ormai anche per i nostri mari, purtroppo però, per via del potenziale invasivo di questa specie, è cresciuto a dismisura il numero di esemplari. I cambiamenti climatici e il riscaldamento delle acque sono tra le prime cause di questa imminente espansione, ma ci sono anche altre concause tra cui per esempio la resistenza legata anche alla varietà di cibo che riesce a digerire. Non un problema per il mare, quindi, ma potrebbe diventarlo per i bagnanti che d’estate riempiono le nostre coste.