Dopo il down, adesso Monte dei Paschi di Siena ha nuovi progetti per il futuro: è un’era diversa per dimenticare gli scorsi 20 anni
Il fallimento dei Monte dei Paschi di Siena sembrava irrecuperabile, l’istituto di credito è stato inglobato e pian piano ha perso consensi e clienti. Sotto la guida di Luigi Lovaglio le cose stanno cambiando, da poco confermato proprio come amministratore delegato.
Negli ultimi vent’anni il circuito bancario ha bruciato interi miliardi per via di cattive gestioni, lo Stato è intervenuto e ne controlla ancora gran parte del capitale. La situazione patrimoniale è stata salvata, molti dipendenti hanno perso lavoro.
Lovaglio sembra essere intento alla ricostruzione dell’azienda di credito, ha lavorato per tanti anni in Unicredit e adesso la banca è un fiore all’occhiello italiano, anche Monte dei Paschi sta dando segnali molto positivi rispetto alla sua situazione precedente.
Sotto la sua guida e il suo piano 2022-2026 nel primo trimestre di quest’anno il Monte dei Paschi ha realizzato ricavi complessivi per 879 milioni, in aumento dell’11,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e del 4,8% rispetto al trimestre precedente.
La prospettiva successiva è quella di prendere sempre più spazio nel panorama bancario per riposizionarsi tra le banche di ‘serie A’ riconquistando la fiducia di tutti i creditori che hanno preferito trasferire i propri conti altrove.
Lo storico di Monte dei Paschi segna un percorso eccelso, si merita di tornare agli arbori e ad esserne felici saranno anche tutti i clienti che negli anni hanno scelto l’istituto di credito rispetto agli altri proprio per essere stato protagonista di buona parte della storia italiana.
Adesso che si parla di un rialzo effettivo buone notizie per i creditori che non solo potranno avere più sicurezza per i propri risparmi ma anche un motivo in più per continuare a investire contribuendo alla ripresa. Potrebbe rappresentare una nuova concorrenza per istituti di credito più affermati come Unicredit, ma anche la stessa Intesa SanPaolo che ormai detiene gran parte del monopolio, insomma gli equilibri potrebbero cambiare.