Una notizia davvero fantastica, impressionante, arriva direttamente dalla Terra Santa, per la precisione dalla città di Gerusalemme.
Si tratta di una notizia archeologica, che è il risultato di scavi operati dall’Università “La Sapienza” di Roma. Si tratta, quindi, di una scoperta tutta italiana. Quella dell’Università italiana è una vera e propria missione archeologica. A capo di questa epocale spedizione c’è la Dottoressa Francesca Romana Stasolla.
Quest’ultima p membro del Dipartimento di Scienze dell’Antichità dell’Università La Sapienza. Ciò che è stato rinvenuto, ha davvero dell’incredibile ed è venuto alla luce durante le attività del pavimento della Basilica del Santo Sepolcro. E’ qui che si ritiene sia stato sepolto il corpo di Gesù dopo la sua morte per crocifissione.
E’ un enorme passo in avanti sia a livello storico – religioso che a livello archeologico, perché permette di capire, prima dell’edificazione di questo spettacolare monumento, cosa c’era. In pratica, permetterà di capire di che edificio si trattava e quali fossero le sue funzioni. Ovviamente, permetterà anche di capire come vivevano quel posto le persone dell’epoca.
Ma, per capire di cosa stiamo parlando, bisogna che ci addentriamo nel cuore di questa scoperta che ha destato curiosità ed ammirazione in tutto il mondo scientifico ed anche in quello cattolico, dato che riguarda da molto vicino uno dei luoghi di culto simbolo della religione. Vediamo, allora, insieme di cosa si tratta.
Quello che dovrebbe maggiormente inorgoglire è che, come abbiamo già avuto modo di raccontare, il team di ricercatori, protagonista della vicenda, proviene da un’Università italiana. Son venuti alla luce dei manufatti e delle opere murarie mai viste prima d’ora. Sono vere e proprie mura del tracciato paleocristiano che consentono di fare luce anche sul posizionamento antico dell’Edicola.
Secondo gli studi, vi si poteva accedere tramite due gradini di marmo bianco. Al termine di questi, i cittadini dell’epoca si trovavano sotto i piedi una pavimentazione in pietra interamente levigata a mano. Sei metri, la sua misura che si evolveva verso la parte orientale delimitata da grandi blocchi lavorati allo stesso modo della pavimentazione.
Questo era l’aspetto della Rotonda all’incirca 4 secoli prima della venuta di Cristo. Sotto il pavimento di cui abbiamo parlato prima, c’era un deposito di monete, le cui ultime realizzate riportavano il volto dell’Imperatore Valente. Insomma, c’è altro materiale di studio che permetterà di capire meglio le funzioni di quegli edifici prima della venuta di Cristo.