Conti correnti, italiani infuriati per l’ingiustizia: non ha senso | Ci rimettono sempre e solo i risparmiatori
I tassi d’interesse si alzano ma per i risparmiatori nessuna agevolazione: qual è la situazione economica in Italia e come stanno rispondendo i circuiti bancari
Annunciato ed effettuato il rialzo del mese di luglio. Due mesi fa si parlava di uno stop ai rialzi e invece la BCE ha continuato imperterrita ad aumentare la percentuale per via dell’inflazione galoppante.
Di risposta i circuiti bancari italiani non promettono grandi agevolazioni ai loro clienti e chi ci rimette sono i grandi risparmiatori che ad oggi si trovano sempre con meno denaro.
La Banca centrale europea ha alzato i tassi di interesse di 25 punti base portando il tasso di riferimento al 4%, il tasso sui depositi delle banche presso la Bce al 3,50% e quello per la lending facility al 4,25%.
Cosa succederà nei prossimi mesi e perché i tassi d’interesse crescono ma non quelli sui depositi
La presidente Christine Lagarde lo aveva anticipato già a giugno, quindi nessuna novità: luglio sarebbe stato un altro mese di rialzi. Si alzano gli interessi, ma non gli interessi sui depositi, così i circuiti bancari guadagnano grazie alle doppie entrate dei mutui, e i risparmiatori vedono i loro conti sempre più spogli e mai in salita.
Secondo la presidente della BCE non ci saranno pause ma continui rialzi anche nel mese a venire. Nel 2024 e 2025 si prospettano invece due anni di ribassi, ma al momento sarebbe ancora troppo presto per fare anticipazioni dettagliate su quel che sarà. Se vogliamo parlare di una buona notizia c’è da sottolineare che si sono registrati almeno aumenti non attesi di salari. Il mercato del lavoro racconta ore lavorate cresciute e anche salari aumentati del 5,3% per quanto riguarda il primo trimestre del 2023.
Tra i litiganti ci rimettono solo i correntisti: gli italiani non hanno più risparmi
Ma per il momento, la situazione rimane sfavorevole per i correntisti italiani e favorevole per gli istituti di credito che hanno immediatamente beneficiato dell’aumento dei costi di mutui e finanziamenti. Questo perché alle banche non conviene dare troppi incentivi ai correntisti, gli interessi aumentano dalla BCE proprio per invertire il senso di marcia dell’inflazione che altrimenti non verrebbe contrastato.
Non solo: a causa dell’inflazione, negli ultimi mesi molte banche italiane stanno comunicando ulteriori aumenti dei costi per detenere un conto corrente, tant’è vero che a inizio di quest’anno le spese dei conti sono aumentate tra l’8% e il 26% rispetto al 2022. Per i correntisti, quindi, solo aumenti e nessun guadagno, gli italiani in un solo anno hanno bruciato gran parte dei loro risparmi.