C’è panico sul web per Unicredit, i risparmiatori correntisti temono per i propri soldi, ma cosa sta succedendo davvero al circuito bancario?
La situazione economica instabile sta portando non pochi scompensi ai risparmiatori. Gli italiani non si trovano più risparmi perché tra la pandemia e la crescita dell’inflazione chi ne ha pagato di più le conseguenze è chi aveva mutui a tasso variabile, che hanno subito un aumento vertiginoso dei tassi d’interesse e chi in generale aveva i risparmi in banca. Sul web le persone hanno iniziato a chiedersi se avere soldi in banca potesse significare un’ingente perdita ad oggi.
Semplificando la questione, ad oggi tenere troppi soldi in banca significherebbe anche perderne una buona parte ma considerando anche i prezzi alle stelle risulta anche difficile investirli. C’è ad esempio chi ha optato nell’investimento nei titoli di debito, ma anche da questo punto di vista si sta creando una bolla speculativa che potrebbe esplodere da un momento all’altro.
Unicredit e Intesa SanPaolo sicuramente i due circuiti bancari tra i più sicuri in Italia, si ricorda infatti che da molti anni è stata proprio Intesa a inglobare la maggior parte dei circuiti che rischiava di fallire definitivamente. Ad oggi Unicredit ha avuto una scivolata in borsa e il dato così repentino ha allarmato i correntisti.
A preoccupare, in particolare, sono le oscillazioni in borsa. Unicredit finisce in calo anche oggi. Il titolo ha ceduto poco più di mezzo punto percentuale ieri, ma c’è da considerare che precedentemente invece si è segnato uno dei rialzi più importanti.
Il titolo si presenta a 21,24 euro, con una flessione dello 0,26% e oltre 4 milioni di azioni, contro la media degli ultimi 30 giorni pari a circa 15 milioni. A quanto pare il problema sarebbe lo Spread.
Il circuito bancario ha mostrato maggiore debolezza rispetto al Ftse Mib, risentendo anche delle indicazioni del mercato obbligazionario. Parlando con gli esperti, però, non ci sarebbe da preoccuparsi perché Unicredit rimane una banca solida che non vedrà danni nel lungo periodo, ma anzi un’ottima ripresa generale, motivo per cui si tratterebbe di una scivolata momentanea giustificabile considerando il momento economico poco favorevole.