Piante velenose, sono sempre più diffuse nei parchi italiani: tuo figlio è in pericolo I Terribili bolle arancioni se la toccano
E’ arrivata l’estate e grazie alle sue belle giornate, si ha sempre maggior voglia di stare all’aria aperta per trovare un po’ di refrigerio.
Molti, ovviamente, come risaputo, preferiscono il mare e le spiagge, ma sono tantissimi anche quelli che migrano verso zone di montagna, dove l’aria è pulita e dove la canicola non si fa sentire come nelle grandi città. Purtroppo, però, non tutti hanno la possibilità di andare in vacanza e, quindi, cercano riparo dal grande caldo nei parchi cittadini.
Certo, c’è sempre la soluzione condizionatore o quella ventilatore. Ma si finirebbe con restare a casa e non avere nulla da fare. Mentre andare nei parchi, pieni di alberi, permette di trascorrere del tempo fuori casa, immersi nella natura e magari dedicarsi un po’ di tempo rilassandosi e dedicandosi alla lettura di un buon libro.
E sono molti i cittadini che restano su di una panchina o seduti su un prato a godersi la frescura di una brezza leggera. Quel che non sanno, però, è che anche in queste oasi di pace e tranquillità può nascondersi il pericolo. Sì, avete capito benissimo. Quest’ultimo è dietro l’angolo, a causa di una pianta velenosissima.
Bisogna stare attenti e tenere sotto stretto controllo i propri figli. Questo perché le conseguenze di un incontro ravvicinato possono essere estremamente dolorose. Bisogna ricorrere alle cure dei sanitari e, in alcuni casi, c’è bisogno anche del pronto soccorso dell’ospedale più vicino. Vediamo di che pianta si tratta e quali sono le sue conseguenze.
Il Panace Gigante: una pianta velenosa che, al solo tocco veloce, provoca bolle dolorosissime.
Il nome preciso della specie è Heracleum Mantegazzianum e le fu dato nel lontano 1895, quando fu importato in Europa dal Caucaso. Veniva spesso messo a dimora nei giardini di abitazioni, ville e nei parchi come pianta ornamentale. E’, però, una specie molto invasiva ed i semi che essa produce sono capaci di resistere per tantissimo tempo prima di germinare.
Oltre ad essere molto invasiva, al punto da essere ritenuta dannosa per l’ecosistema, è anche velenosissima. Basta un solo tocco per creare seri danni a pelle ed occhi. La sua linfa, una volta sulla pelle, in presenza dei raggi solari, ha una reazione tale da creare delle enormi bolle sull’area esposta. Sono arancioni e dolorose.
Ancora più doloroso è rimuoverle. Quando si ricorre alla rimozione in ospedale, soprattutto nel caso di mani, si procede senza anestesia. Ciò che esce da questo rigonfiamento arancione sono liquidi e una sostanza gelatinosa. Anche la guarigione è lenta. E non bisogna esporre per diverso tempo, parliamo di anni, la parte al sole, anche d’inverno. Bisogna che sia sempre coperta. Quindi, fate molta attenzione. La pianta è bella, ma fa male e non poco.