Bambini online, la confessione dell’hacker pentito: non sono al sicuro I Ti dico cosa fare per evitare questi rischi tremendi
I ragazzini ormai popolano il web perché sono nativi digitali ma i rischi che corrono sono tanti e i genitori non ne sono al corrente: ne parla un esperto informatico
A quanto pare i ragazzini sul web non sono al sicuro nonostante i colossi dei social network vorrebbero far credere il contrario. Il problema è che arrivati a questo punto, essendo immersi nella tecnologia già da quando nascono, è praticamente impossibile pensare ad un’inversione di marcia perché si causerebbero non pochi danni all’individuo che durante la crescita si sentirebbe diverso, escluso e isolato rispetto alla sua cerchia di amici.
Questo perché si sa, tempo fa già accadeva con la tv, i ragazzi la mattina andavano a scuola e chiacchieravano del programma che avevano visto in serata, se non l’avevi visto anche tu eri fuori. Ad oggi i social sono il nuovo schermo di intrattenimento: se non sai quello che succede all’interno di queste piattaforme sei il classico outsider con il quale nessuno saprà interagire.
Gli adulti sanno quanto può essere crudele la crescita e il rapporto con il contesto esterno. La socializzazione secondaria, in tutte le sue forme, (ovvero con il contesto esterno) non è facile e spesso complicata. La soluzione quindi non sembra essere togliere i social e il web ai ragazzini, piuttosto è il genitore che dovrebbe informarsi su quali sono i rischi e come poter tutelarli senza togliergli la libertà.
Il problema dell’iperconnessione: Come tutelare i propri figli dagli attacchi hacker del web
Un ragazzino che non sa usare i social ad oggi potrebbe avere grossi problemi anche nel lavoro, ad esempio, è bene quindi che con moderazione inizino ad entrare in questo mondo digitale ma sentendo le parole di un ex hacker risulta difficile per un genitore non essere preoccupato.
Facebook aveva lanciato tempo fa messenger kids, una piattaforma per i più piccoli con una chat controllata dai genitori. Il fatto è che sono venuti fuori diversi scandali sul fatto che Meta in realtà non facesse ciò che aveva promesso, ovvero tutelare del tutto i dati di queste chat. Al momento l’unico mezzo di comunicazione che utilizza internet sicuro è WhatsApp, secondo l’ex hacker WhatsApp ha una crittografia end-to-end che non permette a terzi di entrare nelle conversazioni.
I social network aggregano dati, i ragazzi non sono al sicuro come i colossi vorrebbero far credere
Ma per quanto riguarda invece i social network queste piattaforme sono tutto tranne che responsabili verso i minori: ci sono fughe di dati e utilizzi imprecisi di questa vastità di informazioni: si rischia molto, è bene cercare di fare un minimo controllo e spingere i propri figli ad utilizzare WhatsApp nei casi di chat private.