Conti correnti, le banche non vogliono farlo per fregarti I Ti dovrebbero dare più soldi e se li tengono
La situazione economica, non solo quella italiana, che si sta vivendo in quest’ultimo periodo non è assolutamente delle migliori.
Sin dalla pandemia si è iniziati a vivere una situazione precaria. poi, con la crisi e la conseguente guerra tra Russia ed Ucraina, la situazione è andata sempre più degenerando. I prezzi di tutti i servizi e dei beni, anche quelli di prima necessità, sono arrivati alle stelle. E torna a far paura come non mai l’inflazione. E’ la prima volta che è così alta in questo secolo.
Per trovare una situazione simile bisogna viaggiare nel passato. Bisogna tornare indietro agli anni ottanta e novanta del secolo scorso. Insomma, è qualcosa che potremmo definire totalmente nuova per tutti. Di misure di sostegno al reddito sono state rilasciate sia dai governi centrali, sia da quello centrale europeo.
Ma, purtroppo, la situazione dura da troppo tempo e le famiglie sono allo stremo. non riescono ad arrivare alla fine del mese e hanno necessità di continui prelievi di contante dai propri risparmi. Come se non bastasse, poi, i bassi tassi di interesse sui conti correnti, non riescono a sostenere il peso dell’alto tasso di inflazione esistente.
La BCE, la banca Centrale Europea, sta cercando di sopperire e contrastare l’inflazione, alzando i tassi di interesse. in questo modo vuole andare incontro ai cittadini ed anche alle banche. Ed ha emesso anche una nota di indirizzo per queste ultime per far sì che aiutino tutta la popolazione messa, ormai, alle strette da una crisi dura e duratura.
La discrezionalità delle Banche italiane bypassa, in maniera poco elegante, le linee guida della BCE.
Ebbene sì, le Banche italiane non ne vogliono proprio sapere di seguire ciò che è l’indirizzo suggerito dalla Banca Centrale Europea. Quest’ultima, come già accennato in precedenza, ha alzato, per ben sette volte, i tassi di interesse proprio per fronteggiare questa situazione assurda. Ed ha chiesto alle banche di fare lo stesso.
E ha chiesto di farlo anche per tutti i conti correnti, per i quali, al momento, il tasso di interesse è fermo, fisso allo 0,29%. Ma le banche non hanno alcuna intenzione di farlo dato che, secondo loro i conti correnti non sono investimenti, bensì sono un servizio offerto dalla banca. E, per tale motivo, non possono fruttare rendimento.
In pratica, i rialzi dei tassi di interesse sono arrivati, benché minimi solo per le forme di investimento come, ad esempio, i conti deposito o i Btp. Insomma, per i correntisti, almeno per il momento, non c’è nulla da fare se non mettere in moto una cospicua fuga dai conti correnti per sposare forme di investimento più remunerative.