Eccoci alle porte dell’estate e, come ogni anno, ci si ritrova a fare i conti con quella che è ritenuta un’invasione di insetti pericolosi.
Parliamo, nella fattispecie, di un calabrone, la Vespa Orientalis, che sta seminando il panico in tutta Italia. Sì, perché questo “animaletto”, di solito lo si trova in tutto il bacino del mediterraneo. Ma, ora, ci sono casi in tutti Italia, soprattutto in Friuli Venezia Giulia, Toscana, Liguria e nel Lazio. Ma capiamo bene si cosa si tratta.
Abbiamo già detto che è una specie che si trova nel bacino del mediterraneo, quindi non può essere catalogata come una specie aliena. Ed è questo ciò che più preoccupa tutti. Non sarà facile né tantomeno possibile eliminarla del tutto. Cosa che, però, può avvenire con un’altra specie: il calabrone asiatico. Questa “invasione” è dovuta al cambiamento climatico.
Ebbene sì, anche questa è una sua conseguenza. Le temperature sempre più miti anche in Regioni in cui, di solito, non lo erano, fa sì che questi insetti riescano a stabilirsi e vivere un po’ ovunque nel nostro Paese. Questo calabrone ha dimensioni che vanno dai 3 ai 5 centimetri ed ha un colore rossiccio. Fuori dai centri abitati costruisce nidi in alberi o intercapedini naturali.
Mentre in città predilige gli spazi tra i palazzi e si nutre di scarti umani come carne o pesce. Quindi, attenti quando passate nei pressi di mercati o ristoranti. Date le sue dimensioni ed anche la sua pericolosità si sta scatenando il panico dovunque ci siano avvistamenti del genere. E i cittadini non hanno tutti i torti.
Questa vespa è in grado di produrre ed iniettare nel corpo dell’uomo un veleno potentissimo, tossico per gli esseri umani. E la pericolosità di tale veleno varia, come sempre da persona a persona. O meglio, varia in base alla sensibilità di queste. Sì, perché può capitare che una sua puntura in un individuo non causi nulla.
Ma in un altro, causi una reazione allergica anafilattica che porta alla morte per arresto cardiaco. Ecco svelata la paura di chi ha già avuto modo di sperimentare un incontro altamente ravvicinato con questi imenotteri. Gli esperti, però, rassicurano che, nonostante l’allerta sia massima, non bisogna assolutamente farsi prendere dal panico.
Il veleno iniettato da questo calabrone non è in quantità enormi ed anche se può pungere più volte, è la prima puntura a rilasciare tutto il veleno possibile. Insomma, per gli esperti, questo calabrone risulta essere un problema maggiore più per l’apicoltura che per gli esseri umani. Infatti, in campagna c’è uno sterminio di api allevate dall’uomo. Massima allerta.