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Social network, l’Italia vuole vietare l’uso ai minorenni: italiani divisi I Più sicurezza o decisione fuori dalla realtà?

Social Network – themagazinetech.com

L’Italia fa la proposta: i social solo da una certa età in su ma gli italiani non sono molto convinti, si spacca l’opinione pubblica. È una scelta giusta?

Il fenomeno dei social network in questi ultimi 10 anni si è espanso a macchia d’olio e ha coinvolto sempre di più le nuove generazioni. Questi ragazzini che si ritrovano continuamente ad essere sottoposti a stimoli digitali da quando nascono non conoscono una vita diversa.

Negli ultimi tempi diversi psichiatri e sociologi hanno però analizzato il danno che i social sembrerebbero fare anche ai minorenni, troppo piccoli per essere esposti agli stimoli senza censure di queste piattaforme che mescolano il mondo degli adulti con il mondo dei preadolescenti.

Azione e Iv hanno deciso di pattuire la risposta al problema censurandone l’utilizzo. In particolare l’obiettivo della proposta di legge ha visto come protagoniste due ex ministre, Elena Bonetti e Mara Carfagna, seguite da Carlo Calenda, Giulia Pastorella e Matteo Richetti.

Cosa prevede la richiesta di legge che ha spaccato l’opinione pubblica: gli italiani non sono convinti della censura per i minori

La proposta prevede un divieto tassativo di accesso ai social per gli Under 13, ma non solo. Un’effettiva ed efficace barriera ‘salva bimbi’. Ma questo salva bimbi non fa altro che spaccare in due l’opinione pubblica. Quando nacque Facebook non esistevano ancora i nativi digitali, gli adolescenti e i pre-adolescenti avevano il cellulare con gli sms illimitati e una connessione a internet lentissima.

Il mondo del web, ma soprattutto le nuove piattaforme con Messanger e Facebook, erano un mondo lontano per i genitori. La famiglia non era aggiornata continuamente h24 su quello che accadeva e i pensieri che postavano i figli. Questo schermo, questa barriera di mistero, preservava ancora quello che dovrebbe essere il sano rapporto genitore-figlio. Non si può sapere tutto del mondo dei ragazzi perché loro hanno bisogno dei segreti.

Stop ai social per gli adolescenti – themagazinetech.com

Cambiano i tempi e cambia l’approccio social, vietarne l’accesso fino ai 13 anni è la nuova proposta: è la strada giusta?

Ad oggi però i tempi sono cambiati e già da quando sono piccoli sono esposti quotidianamente alla supervisione dei genitori, apprensivi perché forse troppo coscienti dei pericoli del web. Questo eccesso di controllo fa sì che i giovani diventano molto più plateali, come risposta. Parliamo però di nativi digitali, nati con il tablet in mano fin dalla tenera età, tra video di Youtube e piattaforme streaming.

Togliere la naturale curiosità ai ragazzi che questo mondo lo conoscono bene, inevitabilmente, per buona parte degli italiani non sembra essere la giusta soluzione al problema del pericolo online. Dall’altra parte è impossibile notare quanto siano diventate tossiche piattaforme come Tik Tok con i relativi trend che spingono i giovani all’impossibile, minando anche la loro salute. La proposta vede un identity provider in grado di verificare l’età tramite spid, ma siamo sicuri che questo eccessivo controllo non sia ancora più pericoloso del social stesso?

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Claudia Manildo