Quando si parla di vulcani, in Italia, si fa sempre riferimento, per la maggior parte del tempo all’Etna, allo Stromboli ed al Vesuvio.
Mentre per i primi due, l’attività è sempre costante, per il Vesuvio, si parla sempre di catastrofi che potranno avvenire nel prossimo periodo. Non si sa, ovviamente, quando una cosa del genere potrà capitare. Quello che molti hanno dichiarato nel corso del tempo, è sicuramente il fatto che una sua eruzione sarà altamente disastrosa.
A dimostrazione di quanto asserito, portano come termine di paragone le eruzioni avvenute nel corso dei secoli. Quella più famoso è sicuramente l’eruzione del 79 d.C.. La sua potenza spazzò via intere città ed oggi, pian piano, queste, grazie a ricercatori ed archeologici, stanno rifiorendo, stanno tornando alla luce in tutta la loro bellezza.
Purtroppo, però, non bisogna monitorare solo il Vesuvio, poiché in quella Regione e segnatamente nella stessa provincia che vanta una delle più alte densità abitative al mondo, esiste un altro vulcano che fa molta, ma molta paura. Si tratta di un supervulcano che non erutta da tanti secoli. pensate che l’ultima sua eruzione risale al 1538, quando a Napoli regnava Carlo IV d’Asburgo.
Questo vulcano, secondo gli esperti, si è indebolito e sta per rompersi. Ciò causerà un’eruzione spaventosa e molto, ma molto distruttiva. Questa, potrebbe essere paragonabile proprio all’eruzione avvenuta nel 79 d.C. ai tempi di Plinio il Vecchio. Vediamo, allora, insieme, che cosa sta accadendo e cosa aspettarci.
Ebbene sì, questo è un supervulcano situato in un’area in cui vivono quasi 400 mila persone. E una sua eruzione devasterebbe tutto ciò che lo circonda. Pensate che se, secondo gli esperti, il rischio dovesse aumentare, ci sarebbe bisogno di evacuare tutta la popolazione presente. Questo per salvare loro le vite. Ovviamente, il resto non si salverebbe.
Tutto ciò è il risultato di uno studio condotto dall’INGV (Istituto Nazionale di ricerca per la Geofisica e la Vulcanologia) e dall’UCL (University College London). In pratica, lo studio ha dimostrato come i Campi Flegrei si siano indeboliti e c’è più spazio per una loro rottura. Quest’ultima consentirà una crepa sulla crosta terrestre dalla quale usciranno i fluidi vulcanici. Avvenuta la rottura, ci vorrà ancora del tempo prima che magma e gas bollenti fuoriescano e creino l’eruzione vera e proprio.
Purtroppo, ciò che più preoccupa è la vita della popolazione che vive in massa quell’area. Dovete sapere che già il terreno di Pozzuoli ha una tendenza di spostarsi verso l’alto di 10 centimetri all’anno. E’ il segno che il movimento del terreno c’è ed è reale. Per fortuna, gli scienziati, monitorando il supervulcano, saranno in grado di capire quando sarà il momento di dell’evacuazione e dell’eruzione