Fallimento ChatGPT dopo pochi mesi: è successo di colpo I Non ci sono più soldi
Sin da quando è arrivata sui vari mercati internazionali a novembre, ChatGPT, il chatbot sviluppato da OpenAi ha riscosso enorme successo.
Sono stati tanti, infatti, coloro che hanno voluto subito provare questa nuova forma di interazione virtuale. Erano spinti da enorme curiosità. E, molti di questi utenti, erano e sono tutt’ora studenti in cerca di aiuto per lo svolgimento di equazioni matematiche o per ricerche storiche e scientifiche, ma anche per portare a termine un tema di italiano.
Anche i lavoratori hanno cercato soccorso nello svolgimento delle loro mansioni. Molti di questi erano alla ricerca di codice base di sviluppo applicazioni, ma dovete sapere che ci son stati due avvocati che hanno chiesto al chatbot di individuare ed elencare dei casi di incidenti a bordo di aerei di una compagnia di volo colombiana.
In questo caso c’è stato praticamente il disastro. ChatGPT ha inventato tutto di sana pianta e gli avvocati, da difensori della vittima si sono ritrovati imputati in un processo per false dichiarazioni. Per motivi simili, molti utenti hanno abbandonato l’interazione con il chatbot. Poi, c’è stato il Garante della Privacy che l’ha vietata nel nostro paese.
Lo ha fatto per un po’ di tempo, salvo, poi, ritornare sui suoi passi, consentendone l’utilizzo per la gioia dei fan di ChatGPT. Dovete sapere, però, che c’è un altro problema, anche questo abbastanza grave, che attanaglia il chatbot di OpenAI. E sta facendogli correre il serio rischio di vedere sfumare il successo accumulato in questi primi mesi.
ChatGPT e chatbot Ai: poco redditizi, stanno per diventare un flop.
Diciamocela tutta, questi chatbot sono davvero sensazionali. Sembrano essere il top di quello che si possa desiderare. Eppure, non è proprio così. Per quanto meraviglioso sia tale mondo, in questo momento, dovrebbe essere di gran lunga migliore. C’è stato un vero e proprio boom, ma sono poco redditizi.
E se mancano i soldi c’è solo una conseguenza: questi modelli di chatbot hanno tantissimi punti deboli. I costi di gestione sono troppo elevati ed è questo l’ostacolo maggiore per sviluppare miglioramenti generalizzati per ottenere prodotti e servizi migliori. E, purtroppo, nessuna big tech si pone tale problema.
Sono pronte a sfornare i propri chatbot AI ad ogni costo, pur di contrastare i propri competitor. Ma non si accorgono che senza investimenti, senza soldi potrà esserci solo il fallimento. Un po’ come quando si possiede uno smartphone, ma si preferisce evitare qualsiasi aggiornamento software. Il device ne soffrirà e verrà meno la sicurezza degli utenti e dei loro dati. Staremo a vedere cosa accadrà.