Nuove specie, nei fondali degli Oceani scoperto lo “scoiattolo gommoso” I Fa impressione e tenerezza allo stesso tempo
Scoperta una nuova specie nei fondali degli oceani, il team di biologi allerta sulla conservazione di questa preziosa biodiversità
A mandare avanti gli studi sulle nuove scoperte dell’Oceano Pacifico è un team di biologi londinese. Il Natural History Museum che ha condotto un’indagine esplorativa approfondita, ha dichiarato di aver trovato una specie nuova, che ricorda ancora una volta quanto sia importante preservare la biodiversità.
In particolare si parla dell’area Clarion-Clipperton tra le Hawaii e il Messico, una zona ricca di minerali e per questo bombardata dall’estrazione di diverse società minerarie. I biologi hanno voluto fare ricerche più approfondite per quanto riguarda la biodiversità dell’area, incredibilmente ricca ma al tempo stesso crudelmente a rischio.
I ricercatori sono riusciti a scoprire oltre 5mila nuove specie marine, delle quali l’88% erano precedentemente sconosciute. Si parla quindi di una delle scoperte più importanti degli ultimi decenni, ma i biologi sono convinti che quello che sono riusciti a trovare è solo il 10% dell’intero ecosistema che popola quei mari.
Le nuove specie trovate dai biologi nell’oceano più profondo: cos’è lo scoiattolo gommoso e perché è in pericolo
Tra le nuove specie scoperte troviamo anche vermi, echinodermi e spugne. In particolare, ad attirare molto l’attenzione, un particolare animale gelatinoso, di difficile identificazione, che è stato chiamato ‘scoiattolo gommoso’ proprio per via delle caratteristiche fisiche. In primis per la sua consistenza, da cui deriva appunto l’aggettivo ‘gommoso’, in secondo luogo il termine ’scoiattolo’ si rifa alla sua coda decisamente sproporzionata rispetto al resto del corpo.
Nonostante quindi non abbia assolutamente niente in comune con la famiglia degli scoiattoli, ha conquistato questo nome curioso perché potrebbe ricordare l’idea di uno scoiattolo, ma marino, che vive nei fondali più profondi degli oceani hawaiani. Si tratta di rarità a rischio perché nonostante sia un’importante regione oceanica è anche continuamente bombardata dagli scavi per le estrazioni minerarie, un trambusto che nel tempo danneggerà sicuramente tutta l’area circostante compresi gli animali che ci vivono.
La collaborazione tra biologi e società minerarie: si punterà sulla sostenibilità per la tutela dell’ecosistema oceanico
Proprio per scongiurare questa fine, e per continuare a poter esplorare la zona, i biologi hanno deciso di mettersi d’accordo per una collaborazione con le aziende minerarie, solo in questo modo si potrà cercare di creare delle estrazioni ‘sostenibili’ che intacchino il meno possibile chi vive quell’habitat indisturbato.