Il Wi-Fi permette di collegarsi ad internet da qualsiasi device in possesso e, per tale motivo, è diventato indispensabile nella quotidianità.
E’ indispensabile per lavoro dato che ancora moltissime persone sono in regime di smart working. Anche gli studenti ne hanno bisogno per connettersi con i loro colleghi, i loro professori e per effettuare ricerche mirate. E, poi, c’è la terza via. Ovvero, sono tantissimi gli utenti che utilizzano la rete internet per svago.
E per quest’ultimo si intende sia la fruizione delle piattaforme social, sia la visione dei contenuti offerti dalle varie piattaforme on demand. Insomma, gli utilizzi sono svariati e negli ultimi tempi c’è bisogno della connessione Wi-Fi anche per quanto riguarda i dispositivi di smart home. Certo, c’è bisogno di una connessione stabile e potente.
E nei casi in cui questa si presenti lenta ed instabile, ci sono degli accorgimenti da prendere come tenere il router in uno spazio in alto, aperto e senza ostacoli di qualsiasi genere, microonde ed acquari inclusi. ma questo è un altro discorso. Molti, poi, per evitare noie del genere, finiscono per attaccarsi alla connessione del vicino. Per la serie: l’erba del vicino è sempre la migliore.
Dovete sapere, però, che questa, oltre ad essere pratica assai sgradita ai vicini, potrà far configurare anche un reato. Certo, se la password è inesistente, la connessione risulterà libera e potrebbe filare tutto liscio. Il discorso cambia nel momento in cui la connessione è protetta da una password e questa venga violata.
Ebbene sì, dall’inizio dell’era internet sino ai giorni nostri, è nata una giurisprudenza in merito. Abbiamo già detto che quando la connessione non è protetta, il reato non si configura. Detto ciò, però, anche quando la connessione non è protetta, ma si compiono atti illeciti o si spia il proprietario della rete, ecco che si configura il reato.
Allo stesso modo quando si violano le credenziali di accesso alla connessione, o la connessione è a consumo, c’è reato. E le pene non sono affatto leggere. In primis, si può beccare una multa che va dai 154 euro ai 516 euro. E questo, ve lo diciamo subito, è il male minore. Sì, avete capito proprio bene. Ci potrà anche essere la reclusione.
E questa andrà da sei mesi fino a tre anni. Si configurerà, in pratica, il reato di furto ex Art. 624 del Codice Penale. Insomma, non si tratta poi di pene leggere. Passi la multa con l’importo maggiore, ma secondo voi, vale davvero la pena rischiare fino a 3 anni di reclusione per il furto di connessione internet? Ovviamente, a questa pena bisognerà aggiungere le aggravanti ove ci fossero.