Crisi economica ed inflazione è il binomio perfetto da essere riassunto come 2tragedia” per tutti i cittadini ed i risparmiatori italiani.
Una situazione del genere non si riscontrava dalla fine degli anni ottanta e gli inizia degli anni novanta del secolo scorso. In quel caso, per combattere la crisi, l’inflazione ed il debito pubblico, il Governo Amato dovette ricorrere ad una patrimoniale, requisendo ben il 6% dei risparmi presenti sui conti correnti italiani.
Era l’estate del 1992. E molti, di sicuro, si ricordano bene di quanto accaduto. Un rischio del genere, però, al momento non sussiste. E diremmo, per fortuna. Altrimenti, il prelievo forzoso dovrebbe essere ancora maggiore rispetto a quello del 1992. Insomma, la crisi c’è, i prezzi sono aumentati in maniera indiscriminata e l’inflazione è altissima.
In questo periodo si è registrato un piccolo, anzi piccolissimo calo. infatti, il tasso di inflazione è sceso dal 6,4% al 6,3%, ma le previsioni non sono affatto rosee. Aumenterà di nuovo ed anche in maniera feroce. Tutto ciò ha diminuito e non poco il potere di acquisto delle famiglie italiane. Non si riesce più ad arrivare alla fine del mese.
E’ aumentato tutto, dalle bollette ai carburanti fino ad arrivare ai beni di prima necessità. Ed i risparmiatori sono costretti, per sopravvivere ogni mese, a prelevare ciò che avevano conservato in tanti anni di lavoro sui propri conti correnti. I risparmi stanno andando praticamente in fumo e non si vede la luce in fondo al tunnel.
Proprio così, perché i risparmi non sono soltanto minacciati dai continui prelievi, ma anche dall’alto tasso di inflazione che va a cozzare e non poco con i bassi tassi di interesse praticati dai vari Istituti di Credito. Pensate, ad esempio, che il tasso medio bancario si attesa intorno al 2,10%, mentre, il tasso annuale di inflazione è ben oltre il 10%.
Si parla di un tasso di inflazione annuale dell’ 11,6%. Fate un po’ voi i calcoli di quanto verrà depauperato il vostro conto corrente. E’ una situazione davvero tragica. I cittadini sono sull’orlo di una vera e propria crisi di nervi. E tutto quello che sta accadendo non finirà presto. Come abbiamo accennato, le previsioni sono alquanto preoccupanti.
Chi ha paura di una nuova patrimoniale, di un nuovo prelievo forzoso del Governo per sanare la situazione non ha fatto i conti con lo scenario economico del momento. Non bisogna preoccuparsi di un intervento del Governo che, ricordiamo, non ci sarà, ma dell’inflazione che sta letteralmente divorando il loro capitale depositato.