Egitto, la maledizione della Mummia è vera: la spaventosa malattia dell’archeologo I Subito dopo l’apertura del sarcofago
Aveva condotto le ricerche sui sarcofagi, ma si è ammalato non appena è uscito dalla tomba in Egitto: sono serviti gli antibiotici
Sembra una storia raccontata per far spaventare i bambini con un film dell’orrore, eppure è solo quel che è successo a un archeologo che stava studiando una tomba nell’Antico Egitto. Ramy Romany stava girando un documentario per Discovery Channel calandosi nella tomba da mostrare durante il programma.
Il giorno dopo, una volta uscito fuori dalla tomba, ha iniziato ad avere non pochi problemi fisici tra cui anche tosse con sangue e febbre alta. A raccontarlo sembra davvero la maledizione della Mummia, ma quel che successo è stato spiegato dai medici. La febbre arrivò in un solo giorno a 42° e sintomi si aggravarono in pochissimo tempo, una reazione mai vista prima che assomigliava alle storie raccontate al cinema nei film d’avventura.
I medici gli hanno subito somministrato diversi antibiotici pensando che avesse preso un’infezione dalla polvere del luogo chiuso o da un animale. Ramy era sicuro di aver preso qualcosa dentro quella tomba, qualcosa di pericoloso che gli stava dando gravi problemi di salute.
Ramy Romany è il conduttore del documentario di Discovery Channel, ha un malore dopo l’uscita dalla tomba
Si parla del 2019 e Ramy Romany portava avanti i suoi documentari per Discovery Channel scendendo in una tomba nella città di Amarna in Egitto per cercare di capire qualcosa di più sul faraone Akhenaton. “Non credendo nelle maledizioni siamo scesi nella tomba che avevamo trovato nonostante non fosse mai stata aperta” ha spiegato il conduttore.
È stato da quel momento che ha iniziato a tossire sangue e sentirsi male. Secondo i medici, dopo aver sentito il racconto sull’ambiente, la sua condizione di malessere poteva essere legata a un infezione da muffa. Non è la prima volta nella storia in cui studiosi che aprono le tombe si sentono male o addirittura muoiono.
Non è un problema di maledizioni ma di muffe: i luoghi chiusi con materiale organico sono pericolosissimi
Il problema è dato dal fatto che queste tombe sono rimaste per secoli chiuse con all’interno del materiale organico. Tutto ciò porta alla creazione di muffe che possono essere letali anche per i polmoni degli esseri umani che le inalano durante la visita. Non si tratta quindi di alcuna maledizione, piuttosto di un problema di salute che si crea per l’inalazione delle polveri presenti nell’ambiente rimasto chiuso per tutto quel tempo.