Sappiamo tutti che in questo periodo è aumentato tutto dalle bollette ai beni di prima necessità, fino ad arrivare alle tariffe telefoniche.
Non importa se queste siano di rete fissa o di rete mobile. Tutti gli operatori hanno apportato rincari anche pesanti. O meglio, non proprio tutti. fatta questa dovuta precisazione, ricordiamo in che modo sono arrivati questi aumenti. Tutti, ma proprio tutti, attraverso modifiche unilaterali dei contratti. E ciò ha fatto storcere il naso agli utenti.
Nessuno ha avuto possibilità di un confronto. Hanno soltanto avuto la possibilità di avvalersi del diritto di recesso entro i termini stabiliti dalla Legge. Il recesso si poteva ottenere via Pec, via raccomandata. O anche collegandosi al sito internet aziendale e chiamando il numero clienti. Il tutto è iniziato con Tim.
Seguita a ruota da altri operatori come WindTre. Come già accennato, gli aumenti sono stati anche consistenti. Si parla di cifre che arrivano a ben 2 euro al mese in più. Si può dire senza timore di essere smentiti che ogni anno si paga un mese in più. In pratica, è come se gli anni fossero formati da 13 mesi e non più da 12.
In alcune rimodulazioni, poi, si avvisava la clientela che la rata mensile da pagare, ogni anno, sarebbe variata seguendo l’andamento dell’inflazione. Molti hanno protestato per questa nuova clausola che sembrava essere illegittima. Ma vi diciamo subito che c’è ben poco da poter fare. L’unica cosa utile sarebbe un cambio di operatore, una volta trovata la tariffa più conveniente.
Ebbene sì, con buona pace di chi non li riteneva tali. La Commissione Europea ha stabilito che tali provider possono operare aumenti in base all’andamento dell’inflazione. Lo ha stabilito durante un’interrogazione. Ovviamente, devono rispettare i principi di equità e trasparenza. Nessuno anomalie, quindi, come paventato da alcuni eurodeputati.
Questi, infatti, si erano fatti portavoce di tutti gli utenti che recriminavano a causa dei rincari che ci sono stati. Tutto normale, quindi. Resta fermo il fatto, però, che la Commissione Europea si è riservata di indagare su eventuali altri aumenti che non risponderanno ai principi menzionati poc’anzi. Insomma, bisogna sottostare a questi aumenti.
Non c’è nulla che si possa fare. Vi ricordiamo che i gestori telefonici aumenteranno le tariffe di rete fissa e mobile prendendo come riferimento l’indice ISTAT relativo all’anno precedente. In pratica nel 2024 gli aumenti faranno riferimento all’andamento del 2023. Ciò vuol dire che sarà una vera e propria batosta per tutti e non solo per pochi.